
Tasso variabile
Il tasso variabile è un meccanismo di calcolo degli interessi in cui la misura applicata alle rate cambia nel tempo in base a un indice di mercato. All’inizio spesso risulta più leggero rispetto al tasso fisso, ma le rate possono salire o scendere durante il piano di ammortamento. È ideale quando l’inflazione scende, mentre diventa più oneroso se l’inflazione sale.
Nel mutuo a tasso variabile il tasso applicato alle rate si ottiene sommando:
- un indice di riferimento, che varia nel tempo;
- uno spread fissato nel contratto, che resta invariato.
A ogni scadenza di aggiornamento della rata (di solito mensile o semestrale) si rileva il valore corrente dell’indice e gli si somma lo spread: il risultato è il tasso che determina l’importo della rata successiva. Di conseguenza, le rate possono aumentare o diminuire nel corso del tempo.
Rispetto al tasso fisso, il variabile di solito parte con rate iniziali più basse. Tuttavia, poiché l’indice può cambiare spesso, non si può conoscere in anticipo il costo totale del mutuo. Il variabile è considerato una soluzione interessante quando l’inflazione scende, perché questo scenario influisce anche sugli indici di mercato; se invece l’inflazione sale, le rate tendono a crescere.
Indici di riferimento
Gli indici più citati per i mutui a tasso variabile sono:
- EURIBOR: indice di riferimento per l’area euro.
- Tasso BCE: in alcuni casi utilizzato come riferimento alternativo.
- Indici “risk-free” che hanno sostituito il LIBOR per valute non euro: SONIA (Regno Unito), SOFR (USA), TONAR (Giappone).
La scelta dell’indice determina come e quanto velocemente il tasso del mutuo reagisce ai movimenti del mercato: il valore dell’indice al momento del ricalcolo, sommato allo spread contrattuale, definisce il tasso applicato alla rata.
Vantaggi e limiti
Il mutuo a tasso variabile offre rate iniziali più basse rispetto al fisso e può risultare conveniente se gli indici scendono, soprattutto in periodi di inflazione in calo.
Dall’altra parte, le rate possono aumentare se gli indici salgono e non sono costanti, rendendo più difficile pianificare il budget. Per questo è più adatto a chi ha reddito medio-alto e tollera possibili variazioni delle rate.
Tra le opzioni più comuni ci sono i mutui indicizzati all’Euribor o al tasso BCE, mentre chi preferisce sicurezza può scegliere un mutuo a tasso fisso, con rate costanti e costo totale noto sin dall’inizio.
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