Il modulo Secci: cos'è e a cosa serve
12 set 2017 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Esiste un documento che il creditore deve obbligatoriamente e necessariamente consegnare a chiunque richieda un prestito: è il modulo Secci, sigla che sta per “Standard european consumer credit information”, altrimenti chiamato Iebcc, ovvero “Informazioni europee di base sul credito ai consumatori”. Si tratta di un foglio informativo precontrattuale che è appunto obbligatorio dal primo giugno 2011, alla luce delle disposizioni della Banca d’Italia in materia di trasparenza emanate a valle della direttiva europea 2008/48/Ce. Il documento deve contenere alcune informazioni chiave. Innanzitutto, il tipo di contratto, il nome del creditore e l’indirizzo della sua sede amministrativa o della succursale che ha sede in Italia. Se c’è, va indicato anche nome e cognome o denominazione con tanto di indirizzo dell’intermediario che si è relazionato con il consumatore. Ovviamente è anche importante indicare l’importo del prestito insieme con le condizioni di utilizzo, la durata del contratto e, nel caso dei prestiti finalizzati, il bene o il servizio acquistati.
Il documento Secci deve obbligatoriamente contenere il tasso di interesse e soprattutto il Tasso annuo effettivo globale (Taeg), accompagnati dalla quantità, dalla cadenza periodica e dall’ammontare delle rate. È essenziale che indichi anche i servizi accessori legati al contratto di finanziamento - per esempio, la copertura assicurativa - utili per poter accedere al prestito. Ancora: va assolutamente specificato il tasso degli interessi di mora, con le condizioni alle quali lo si può cambiare e con le eventuali penali in caso di inadempimento. Doveroso poi l’elenco di tutte le spese connesse al contratto creditizio, comprese quelle di gestione del conto corrente nel momento in cui per finalizzare la stipula del contratto si richiede al consumatore di aprire un conto da utilizzare per il pagamento delle rate, e quelle legate all’uso di mezzi di pagamento che permettono di effettuare rimborsi e prelievi. Il Secci deve indicare anche come e quando si possono modificare le spese, nel quadro delle disposizioni di legge relative alla revisione unilaterale delle condizioni contrattuali.
Ma non è finita qui. Il modulo Secci deve poi precisare con estrema chiarezza le conseguenze alle quali il consumatore andrebbe incontro se non versasse una rata o più rate, le garanzie eventualmente richieste, l’esistenza o meno del diritto di recesso così come del diritto di procedere con il rimborso anticipato. Nello stesso documento va menzionato il diritto del finanziatore di ottenere un indennizzo appunto in caso di restituzione anticipata del finanziamento e le modalità con cui tale indennizzo va computato. Altro punto che il Secci non può in alcun modo trascurare è il diritto del consumatore - qualora la richiesta del finanziamento venga rigettata con esito negativo dopo che la banca o la finanziaria ha fatto le sue valutazioni basandosi sulle informazioni tratte da un apposito database - di essere messo subito e senza costi al corrente del rifiuto dell’istanza e dei riferimenti della banca dati interpellata. Il Secci deve infine evidenziare che il consumatore ha il diritto di chiedere e di ottenere gratis una copia integrale del testo del contratto e l’eventuale termine della validità dell’offerta illustrata all’interno del modulo.
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