Tornano a crescere i prestiti
20 mag 2025 | 3 min di lettura

Tornano a crescere i prestiti a imprese e famiglie. Ad aprile 2025, per la prima volta da marzo 2023, registrano un aumento dello 0,3% rispetto ad aprile 2024. Ѐ quanto emerge dall'ultima Rapporto mensile dell'ABI, che segnala ripresa del mercato del credito sia nei prestiti personali che in quelli finalizzati. Nel mese di marzo 2025 la variazione nel complesso era stata nulla, in quanto i prestiti alle imprese erano diminuiti dell'1,1% mentre quelli alle famiglie erano cresciuti dell'1,1%.
Tassi d'interesse in calo
A fronte di un recupero dei prestiti, i tassi d'interesse si confermano in calo, in linea con i tassi di mercato - che, secondo l'Abi, sono progressivamente diminuiti a partire da ottobre 2023: ad aprile 2025, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,82% dal 3,92% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni (mutui) si attesta al 3,29% (3,14% nel mese precedente; 4,42% a dicembre 2023), risentendo dell'incremento del tasso IRS registrato a marzo. Il tasso medio sul totale dei prestiti personali e finalizzati è sceso al 4,13% dal 4,21% del mese precedente.
La raccolta bancaria
Sul fronte della raccolta bancaria, quella indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, aumenta di 131 miliardi tra marzo 2024 e marzo 2025: 29,4 miliardi arrivano dalle famiglie, 15,3 miliardi dalle imprese e il restante agli altri settori (imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). La raccolta diretta (depositi da clientela residente e obbligazioni) è in aumento dell'1,7% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+2,0% nel mese precedente). Nell'ambito della raccolta diretta, i depositi sono cresciuti dell'1,9% su base annua dal +1,8% del mese precedente, mentre la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è rimasta sostanzialmente stabile rispetto ad un anno prima (+0,1%; +3,1% nel mese precedente).
I tassi
Quanto ai tassi, quello praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) si è attestato ad aprile al 2,37%: a marzo tale tasso, in Italia, era superiore a quello medio dell'Area Euro (Italia 2,49%; area dell'euro 2,25%). Il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,73% dallo 0,79% del mese precedente e dallo 0,32% a giugno 2022, mentre il tasso sui soli depositi in conto corrente, era lo 0,35% dallo 0,38% nel mese precedente e dallo 0,02% a giugno 2022. Rispetto a giugno 2022, ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE, quando il tasso era dello 0,29%, l'incremento è stato di 208 punti base. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso si è attestato al 3,27%, con un incremento di 196 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l'1,31%.
Crediti deteriorati in calo
A marzo 2025 continuano a scendere i crediti deteriorati delle banche cioè l'insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche. Secondo Abi si attestano a 31 miliardi di euro, da 31,3 miliardi di dicembre 2024 e da 30,5 miliardi a dicembre 2023. Rispetto al loro livello massimo, cioe 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di oltre 165 miliardi. A marzo 2025 i crediti deteriorati netti rappresentavano l'1,51% dei crediti totali del settore bancario: tale rapporto è rimasto invariato rispetto a dicembre 2024 (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015.
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