Norvegia, le immatricolazioni sono quasi tutte elettriche
19 ago 2025 | 2 min di lettura

C’è un Paese in cui la quasi totalità delle immatricolazioni è già elettrica. Un miraggio per l’Italia (e praticamente per tutti i Paesi dell’Ue). Stiamo parlando della Norvegia, dove a luglio è stato elettrico il 97,2% delle vetture vendute: 9.291 su un totale di 9.563.
Il confronto con l’Italia
Il confronto con l’Italia è impietoso. Secondo i rilievi dell’Unrae, a luglio le auto elettriche pure (Bev) hanno rappresentato solo il 4,9% del mercato mensile, con un progresso ancora troppo lento rispetto al 3,4% registrato nello stesso periodo dello scorso anno. I dati, afferma l’Unrae, “evidenziano la posizione di ritardo dell'Italia”, che ha chiuso il 2024 al quintultimo posto nella classifica europea. Solo Bulgaria, Polonia, Slovacchia e Croazia hanno fatto peggio in termini di quota elettrica.
Va detto che, al netto delle difficoltà italiane, la Norvegia è un caso unico. Anche i Paesi più virtuosi hanno una quota elettrica molto distante: in Danimarca è elettrica circa un’immatricolazione sue 2, in Svezia e Paesi Bassi circa una su 3.
Il modello norvegese
Oslo sta riuscendo dove molti sono in ritardo. Ma come mai? Difficile dare una risposta: i fattori della transizione sono diversi. C’è sicuramente un tema culturale e uno di disponibilità economica. Ma non solo.
Di certo, la Norvegia ha puntato sugli incentivi da più di tre decenni. E, soprattutto, ha dato continuità ai bonus, che invece in Italia sono stati discontinui e incapaci di spingere vendite e prestiti per l’acquisto di nuove auto elettriche.
Il Paese scandinavo ha poi concesso ai proprietari di vetture a basse emissioni importanti esenzioni fiscali sull’Iva e vantaggi pratici, ad esempio sui parcheggi, sui pedaggi e sull’uso delle corsie preferenziali.
Un cambiamento strutturale
La performance di luglio non è una fiammata per la Norvegia. Allargando l’analisi ai primi 7 mesi dell’anno, le immatricolazioni elettriche arrivano al 94,1%. Il dato assume ancora più rilievo se si considera che – in direzione opposta rispetto alla maggior parte dei Paesi europei – il mercato norvegese dell’auto è in crescita. Quello italiano, invece, è ancora in flessione (-5,1% a luglio).
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