Frenata del PIL e consumi fermi: allarme Adoc
12 ago 2025 | 2 min di lettura

L'economia italiana tira il freno. Lo sostiene l'Istat secondo cui, nel secondo trimestre 2025, il PIL registra un calo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Rallenta anche la crescita tendenziale annua che si attesta allo 0,4% contro lo 0,7% del primo trimestre. Secondo l’analisi, frenano soprattutto i comparti agricolo e industriale, mentre i servizi restano sostanzialmente stabili. In leggera crescita la componente nazionale della domanda mentre quella estera subisce un calo marcato. La crescita acquisita per l’intero anno si ferma allo 0,5%. Dal punto di vista creditizio, nel solo mese di giugno, come sottolinea la Banca d'Italia, crescono dell'1,1% i prestiti al settore privato in Italia: da soli, i prestiti personali, registrano un incremento dell'1,8%.
Prezzi in salita, consumi in stallo
I dati dell'Istat riguardanti il PIL confermano le preoccupazioni espresse da Adoc, l’associazione nazionale dei consumatori secondo cui i consumi restano su livelli molto bassi, mentre i prezzi continuano a salire, erodendo il potere d’acquisto delle famiglie. A peggiorare il quadro economico, secondo Adoc, è anche il recente accordo commerciale siglato tra Ue e Stati Uniti: un'intesa, spiega l'associazione, che prevede nuovi dazi e l’importazione di gas naturale liquefatto americano, due fattori che rischiano di penalizzare gravemente la produzione europea, in particolare quella italiana.
Adoc: serve una revisione dell’accordo
"Si prefigurano contrazione della produzione, perdita di posti di lavoro e riduzione del reddito disponibile”, denuncia Anna Rea, presidente nazionale di Adoc. Inoltre, il costo del gas Usa risulta superiore rispetto ad altre fonti come l’Algeria e nettamente meno competitivo rispetto alle rinnovabili.
Secondo Adoc, l’accordo con gli Stati Uniti non promuove né il libero mercato né uno sviluppo economico sostenibile: mancanza di trasparenza e rischio di squilibri strutturali per l’industria europea sono elementi che impongono una revisione urgente dell’intesa. “Non possiamo accettare che si trasformi in un ricatto per l’Europa”, aggiunge Rea, sottolineando la necessità di tutelare le produzioni locali e l’autonomia energetica dell’Unione.
Le proposte Adoc
Secondo Adoc, per evitare il rischio di stagnazione e rilanciare l’economia nazionale su basi solide e sostenibili occorre individuare alcune priorità. In primis, quella di aumentare il potere d’acquisto dei cittadini attraverso politiche fiscali e contrattuali più favorevoli. Accanto a ciò, secondo l'organizzazione, occorre sostenere la domanda interna con incentivi al consumo di prodotti italiani di qualità e, infine, contenere il carovita investendo con decisione nelle energie rinnovabili e combattendo ogni forma di speculazione. Nel mentre, anche in Italia diventa sempre più comune il ricorso ai prestiti personali come soluzione per pianificare al meglio i propri budget familiari e mettersi al rischio da imprevisti.
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