Credito al consumo, nuove tutele per ridurne i rischi

Prestiti, nuove tutele e meno rischi
Pubblicato il 9 marzo 2012
Oggi in Europa il credito al consumo registra un giro d’affari da 600 miliardi di euro. Ma nonostante questo, le insidie restano dietro l’angolo e solo i due terzi della domanda rispettano davvero le regole. Di questo si è parlato durante “Nuove problematiche, nuove tutele”, seminario organizzato dal Movimento Difesa del Cittadino in collaborazione con l'Università degli studi di Roma Tre. La criticità principale, individuata dai recenti studi, è rappresentata dalla mancanza di trasparenza e dalle informazioni poco corrette su dettagli fondamentali, come ad esempio il TAEG, che poi è quel dato che consente di quantificare l’importo esatto del pagamento rateizzato senza imbattersi in sorprese future.
Ma c’è un altro problema. Chi sottoscrive un contratto accumula debiti e i suoi dati, molti dei quali sensibili, vengono inseriti in una grande banca dati a disposizione di finanziarie e intermediari. E molto spesso l’utilizzo che viene fatto di questi dati non è corretto. “Abbiamo segnalazioni di persone che non riescono ad accedere ad un prestito perché hanno già un debito e sono considerati a rischio default” - ha spiegato Mario Finzi Presidente di Assoutenti. “In questo meccanismo, si affacciano nuovi e poco regolati soggetti che promettono la cancellazione di questi dati dalla famosa banca dati in cambio di soldi, spesso parecchi soldi. In questa circostanza urgono nuovi provvedimenti”.
Il problema dunque resta quello delle tutele: spostare dal Codice del consumo al Testo Unico Bancario premette applicazioni più flessibili sulle norme che regolano il credito al consumo ma meno tutele per i consumatori. Per questo, tutte le unioni dei consumatori continuano a vedere come necessaria una manutenzione dell’impianto normativo vigente. Dal seminario però non è emerso un quadro del tutto negativo. A tre anni dalla sua istituzione, ci sono i buoni risultati dell’Arbitro Bancario Finanziario che risolve in modo stragiudiziale le controversie tra consumatori, banche e altri intermediari: il 70% dei contenziosi si è risolto con una vittoria dei clienti.
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Il profilo dell'autore

Valerio Mingarelli, marchigiano, è giornalista professionista fin dall’età di 28 anni.
Ha cominciato la sua carriera in ambito televisivo (TV Marche e TV 23) per poi passare alla carta stampata nel 2002 scrivendo prima per il Giornale dell’Umbria e poi per il Corriere Adriatico. Dal 2007 è al quotidiano Metro, testata internazionale fra le più diffuse, dove cura le pagine dell’economia scrivendo, fra l’altro, di assicurazioni, risparmio, mutui e immobiliare.