Consumi fermi al palo: scende la spesa per i beni, sale per i servizi
23 apr 2025 | 3 min di lettura

I consumi degli italiani restano ben al di sotto del livello di vent’anni fa e non si vedono, almeno per ora, indizi di un’inversione di tendenza. A rendere ancora più difficile una ripresa della spesa pro-capite sono le possibili conseguenze legate all’impatto dei dazi.
A sottolineare la gravità della situazione il presidente di Confcommercio Sangalli, nel suo intervento nel corso della conferenza di apertura del ventiquattresimo Forum dell’associazione.
Si spende meno per l’abbigliamento e più per la sanità
Dal 2007 al 2024, secondo il Centro Studi di Confcommercio, i consumi degli italiani sono cambiati: la spesa si è ridotta di 452 euro pro-capite, un importo che difficilmente potrà essere recuperato con la crescita dei consumi, molto moderata, prevista da Confcommercio quest’anno e l’anno prossimo.
La spesa per beni è calata di 1.115 euro pro capite in questo arco temporale, mentre quella per i servizi è aumentata di 657 euro in media per ogni italiano.
Da un lato è diminuita la spesa per alimenti di circa 408 euro pro-capite (di cui 83 euro per la carne), così come la spesa per vestiario e calzature (92 euro) e per l’acquisto di automobili (132 euro) nonostante la possibilità di ricorrere agli incentivi fiscali e ai prestiti auto.
Dall’altro, invece, è aumentata la spesa per la sanità (112 euro), per servizi di comunicazione, ricreazione e istruzione (316 euro), ma anche, un po’ a sorpresa, la spesa per lo sport e il tempo libero (190 euro) e per ristoranti e alberghi (70 euro).
Potere d’acquisto degli stipendi italiani molto basso
Le cause del calo dei consumi secondo l’analisi dell’Ufficio Studi sono diverse. La variazione anno su anno degli stipendi lordi per dipendente nel periodo tra il 2009 e il 2024 in Italia sono diminuiti del 4,6% mentre in Francia sono aumentati del 10,3% e in Germania del 15,9%.
Nel 2024 lo stipendio lordo di un dipendente a tempo pieno si attestava a 33.900 euro, mentre un collega francese guadagnava 44mila euro e un tedesco 53.800 euro. In rapporto al costo della vita, il potere d’acquisto degli stipendi italiani resta del 26,5% inferiore rispetto a quello tedesco e del 12,2% a quello francese.
Le stime di Confcommercio per il 2025 e il 2026
Da quest’anno però Confcommercio si attende una lenta inversione di tendenza, con una crescita dei consumi stimata a 1,2% per il 2025 e 1% per il 2026, rispetto alla stagnazione degli anni precedenti che ha fatto registrato un -0,1% dei consumi tra il 2008 e il 2024.
Nel 2024 la spesa pro capite dei residenti si è attestata a 21mila euro. Per il prossimo anno e per il 2026 le stime dell’Ufficio Studi indicano un aumento della spesa fino a 21.300 euro e a fino 21.500 euro, numeri tuttavia ancora inferiori rispetto ai 21.600 euro del 2007.
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