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Salari reali: in Italia maggior calo tra le principali economie

10 lug 2025 | 3 min di lettura

donna lavoro

L'Italia ha registrato il calo maggiore per quanto riguarda i salari reali tra tutte le principali economie Ocse. Lo ha reso noto la stessa Organizzazione nel suo Employment Outlook 2025, nella sezione dedicata al nostro Paese. L'Ocse ribadisce che i salari reali stanno crescendo praticamente in tutti i Paesi Ocse, ma in metà di essi sono ancora al di sotto dei livelli di inizio 2021, poco prima dell'impennata dell'inflazione seguita alla pandemia.

Nonostante un aumento relativamente solido nell'ultimo anno, all'inizio del 2025 in Italia i salari reali erano ancora inferiori del 7,5% rispetto a inizio 2021. Un dato preoccupante sia in termini di macroeconomia che di microeconomia, basti pensare alle conseguenze che un dato del genere può avere sul settore dei prestiti personali.

Il tasso di disoccupazione Ocse rimane al 4,9% a maggio 2025, invariato rispetto a un anno fa. Tuttavia, si registrano segnali di indebolimento, con una decelerazione della crescita dell'occupazione e un ritorno della tensione del mercato del lavoro ai livelli pre-Covid in molti Paesi.

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Italia, perdita di potere d'acquisto

"Il rinnovo dei principali contratti collettivi nell'ultimo anno ha portato ad aumenti salariali negoziati superiori al solito - spiega il report ell'Ocse -  Tuttavia, questi non sono riusciti a compensare completamente la perdita di potere d'acquisto dovuta all'impennata dell'inflazione. Inoltre, all'inizio del primo trimestre del 2025, un dipendente su tre del settore privato era ancora coperto da un contratto collettivo scaduto. Nel complesso si prevede che la crescita dei salari reali rimarrà contenuta nei prossimi due anni.

Si prevede che i salari nominali (retribuzione per dipendente) in Italia aumenteranno del 2,6% nel 2025 e del 2,2% nel 2026. Sebbene questi aumenti siano significativamente inferiori rispetto alla maggior parte degli altri paesi Ocse, consentiranno ai lavoratori italiani di ottenere modesti guadagni in termini reali, dato che si prevede che l'inflazione raggiungerà il 2,2% nel 2025 e l'1,8% nel 2026".

Record negativi

Guardando nello specifico all'Italia, prosegue l'Ocse, "nonostante il rallentamento della crescita economica dalla fine del 2022, il mercato del lavoro italiano ha raggiunto livelli record di occupazione e minimi storici di disoccupazione e inattività. A maggio 2025, il tasso di disoccupazione in Italia è salito al 6,5%, ovvero 0,1 punti percentuali in meno rispetto a maggio 2024 e 3,1 punti percentuali in meno rispetto a prima dell'inizio della pandemia, pur rimanendo superiore alla media Ocse del 4,9%".

Tasso di occupazione Italia inferiore a media Ocse

"L'occupazione totale ha continuato ad aumentare nell'ultimo anno, seppur a un ritmo più lento, con un aumento annuo dell'1,7% a maggio 2025 - aggiunge il report Ocse - Questo incremento è stato trainato in particolare dalle persone più anziane. Tuttavia, il tasso di occupazione italiano rimane significativamente inferiore alla media Ocse (62,9% rispetto al 70,4% del primo trimestre del 2025). L'inattività è diminuita a maggio 2025 e si mantiene a livelli storicamente bassi, pur rimanendo elevata rispetto agli altri paesi Ocse".

"Guardando al futuro - conclude -, nonostante la notevole incertezza dovuta alle perturbazioni del commercio globale, si prevede che il tasso di disoccupazione rimarrà stabile nel 2025 e nel 2026. Si prevede che l'occupazione totale crescerà rispettivamente dell'1,1% e dello 0,6% durante questo periodo".

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