Bonus mobili ed elettrodomestici: cosa cambia dal 2024
31 ott 2023 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.

Ecco a chi spetta l'agevolazione
Confermato ma con una riduzione dei vantaggi. La legge di Bilancio ha ufficializzato il rinnovo del Bonus mobili e grandi elettrodomestici. Gli acquisti sono incentivati, come negli anni scorsi, da una detrazione Irpef del 50%. Ma il tetto per le spese sostenute nel 2024 sarà di 5.000 euro.
Prosegue quindi la tendenza degli ultimi anni, che ha visto un progressivo calo del limite massimo. È stato di 16.000 euro nel 2021, di 10.000 nel 2022 ed è di 8.000 euro fino alla fine del 2023. Il prossimo potrebbe essere l’ultimo anno con l’agevolazione in vigore.
Cosa si può comprare e cosa no
Rispettando il nuovo tetto, può beneficiare della detrazione chi acquista entro il 31 dicembre 2024 mobili ed elettrodomestici nuovi destinati a un immobile oggetto di ristrutturazione. Sono inclusi, ad esempio, letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. Non rientrano nell’agevolazione, invece, gli acquisti di porte, pavimentazioni, tende e tendaggi.
Per quanto riguarda i grandi elettrodomestici, la classe energetica non può essere inferiore alla A per i forni, alla E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali è prevista l’etichetta energetica.
Come pagare?
Possono rientrare anche le spese di trasporto e di montaggio, ma a una condizione: devono essere sostenute con le modalità di pagamento richieste per fruire della detrazione. Ossia bonifico, carta di debito o di credito. Non si può invece accedere ai vantaggi se l'importo è stato pagato con assegni bancari o contanti.
La detrazione è ammessa anche se i beni sono stati acquistati con un prestito. L’Agenzia delle entrate consiglia di conservare l’attestazione del pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione o documentazione di addebito sul conto corrente) e le fatture di acquisto dei beni, con su riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.
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