Prestiti per il caro scuola
19 set 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

Ogni anno, col ritorno in classe, torna puntuale anche il problema del caro scuola. Un problema non di poco conto, per le famiglie italiane. Che non riguarda solo i libri di testo, i quadernini e i quadernoni.
C’è tutta una serie di altre spese, che vanno dal corredo scolastico (zaini, astucci, cartelle, cartellette e quant’altro) al materiale tech, dalla mensa ai trasporti, dalle attività integrative (i vari pre e post scuola, i laboratori, i recuperi, i crediti e via dicendo) a quelle extrascolastiche, con gli sport, e non soltanto, che non sono certo immuni a qualche ritocchino al rialzo.
Il risultato? Un conto sempre più salato a carico delle mamme e dei papà. A volte, anche dei nonni.
Come accennato, gli incrementi non risparmiano nessuno: libri di testo, sicuramente, che sono soggetti a revisioni annuali e a edizioni continuamente rinnovate, ma anche cancelleria e servizi vari (lo abbiamo detto: la mensa, i trasporti, le attività integrative), i cui prezzi hanno più o meno direttamente risentito – com’era in un certo senso inevitabile – dell’inflazione generale.
Caro scuola: una sfida che ritorna anno dopo anno
L’ammontare delle spese scolastiche, unito al rincaro del carrello della spesa, delle bollette e dei carburanti, complica la missione di tenere in equilibrio il bilancio domestico. In questo scenario, non stupisce che alcuni finiscano col prendere in considerazione il ricorso al credito al consumo, per dilazionare la spesa nel tempo e renderla così più sostenibile.
Fronteggiare i rialzi con il credito al consumo
Se si hanno i requisiti e le possibilità, un prestito può in effetti aiutare a coprire l’esborso per le spese scolastiche. Non c’è bisogno di richiedere chissà quale cifra: il finanziamento può andare da un minimo di 200 euro.
Il prestito personale potrebbe essere particolarmente indicato per questo tipo di esigenza, dal momento che di solito viene concesso per generiche esigenze di liquidità: il creditore versa la somma al consumatore in un’unica soluzione, e il consumatore si impegna a rimborsarla poi a rate, senza dover rendere conto delle spese che effettua con il finanziamento ottenuto.
Come si avvia la pratica per ottenere un prestito personale?
Per dare avvio alla pratica, è necessario presentare alcuni documenti:
- quello d’identità, naturalmente, ma anche il codice fiscale;
- al lavoratore dipendente sono richiesti anche la busta paga e la certificazione del datore di lavoro;
- il libero professionista e il lavoratore autonomo devono presentare la dichiarazione dei redditi.
Anche i nonni potrebbero voler dare una mano e fare la loro parte. E, certamente, anche i “senior” possono fare domanda per un prestito personale, fermo restando che di solito il finanziamento è concesso a chi ha un’età compresa fra i 18 e i 70 anni. Chi è in pensione e ha meno di 70 anni d’età deve portare il cedolino della pensione o la certificazione dell’ente di previdenza (Inps).
Chiunque faccia richiesta, poi, è chiamato a presentare la documentazione riguardante eventuali altri finanziamenti in corso. Infine, al consumatore di nazionalità non italiana potrebbe essere chiesta la documentazione sulla regolarità della sua presenza in Italia.
Prestiti: non fare mai il passo più lungo della gamba
Tutto ciò serve al creditore per valutare la capacità del rimborso del richiedente: una valutazione che indirettamente tutela il richiedente stesso, impedendogli di fare il passo più lungo della gamba.
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