Il primo semestre del credito
12 set 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

Sul quadro economico generale peserà pure l’incertezza globale, ma le famiglie italiane continuano a rivolgersi agli istituti di credito per ottenere un supporto per i loro consumi e per gli investimenti per la casa.
Mister Credit – l’area di Crif che sviluppa soluzioni e strumenti educativi per i consumatori – ha diffuso l’aggiornamento della Mappa del Credito riferito al primo semestre di quest’anno: l’analisi dei dati disponibili in Eurisc evidenzia che nei primi sei mesi dell’anno la platea di italiani che risulta avere almeno un contratto di credito rateale attivo ha registrato un ulteriore ampliamento, portandosi al 59,6% della popolazione maggiorenne e segnando un +13,1% rispetto al 2024.
Merito della ripresa dei consumi e degli acquisti sostenuti da un finanziamento, ma anche dello sviluppo dei prestiti small ticket.
Prestiti finalizzati e personali: i numeri
Nel primo semestre del 2025, la rata media rimborsata mensilmente è stata di 278 euro, stabile rispetto all’anno prima. L’esposizione residua – ossia la cifra che resta da rimborsare per estinguere i contratti in essere – è risultata pari a 31.637 euro, in calo del -10% dal primo semestre del 2024.
In particolare:
- per quel che riguarda i prestiti finalizzati, è lievemente aumentata la rata mensile, a 135 euro, mentre si è ridotta (-7,5%) l’esposizione residua, che in ogni caso resta contenuta e di poco superiore ai 5.500 euro;
- in lieve crescita (+1,5%) la rata media dei prestiti personali, a 254 euro, con un’esposizione residua che si aggira attorno ai 16.200 euro, in flessione del -7,9%.
Sostenibilità del debito? Ancora alta
Rispetto all’ultima rilevazione Assofin, Crif e Prometeia, il rischio di credito riguardante il totale dei prestiti alle famiglie è ancora all’1,4%: livelli di rischiosità contenuti, quindi, che non paiono suscitare preoccupazione.
Le politiche di concessione dei prestiti si confermano prudenti, il che riflette – fra le altre cose – l’incertezza legata alle tensioni geopolitiche e commerciali e le loro ripercussioni sulla capacità di rimborso dei richiedenti.
Identikit di chi ha un prestito in corso
Dal momento che la maggioranza della popolazione attiva (potremmo dire: in età da lavoro) si concentra nelle fasce anagrafiche centrali (30-60 anni), non stupisce che sia proprio qui che si riscontra il maggior numero di quanti hanno un finanziamento in corso: com’è facile intuire, infatti, il reddito da lavoro depone a favore della propensione a richiedere finanziamenti.
Quanto ai due poli “estremi” – gli “juniores” e i “seniores”, potremmo dire – ecco come si posizionano i consumatori: i giovani dai 18 ai 30 anni sono più attivi sul fronte dei prestiti finalizzati, che ai loro occhi rappresentano una strada meno impegnativa per accostarsi al mondo del credito rispetto ai mutui o ai prestiti personali; dal canto suo, chi ha più di 60 anni generalmente fa meno ricorso al credito rispetto alla media della popolazione – la percentuale di utilizzatori è pari al 41,9% – e manifesta una maggior propensione all’uso dei prestiti personali.
Infine, per quanto riguarda il genere:
- il 59,1% è di sesso maschile;
- il 40,9% è di sesso femminile.
Gli uomini tendono dunque a usare più di frequente il credito in confronto alle donne, che sotto questo profilo sono ancora in una posizione minoritaria.
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