Credito, direttiva più vicina
10 ott 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

Un passo in avanti verso il recepimento della nuova direttiva europea sul credito al consumo. Di recente, il Consiglio dei ministri ha approvato in esame preliminare il decreto legislativo che recepisce la direttiva (UE) 2023/2225 sui contratti di credito ai consumatori, adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio due anni fa (era l’ottobre del 2023).
La direttiva, che prenderà il posto della precedente (la 2008/48/CE), ha preso forma con l’intento, da parte dei legislatori europei, di adeguare le regole del credito al consumo all’evoluzione del mercato, oggi sempre più digitale e complesso.
Il decreto che il Consiglio dei ministri italiano ha di recente approvato in via preliminare estende l’applicazione delle norme ai prestiti di importo basso (quelli sotto i 200 euro) e a quelli di valore più consistente (fino a 100.000 euro), allargando così il perimetro della protezione dei consumatori fino a ricomprendere tutta l’attuale gamma dei prodotti del credito al consumo.
Più trasparenza e controlli sul merito creditizio
Fra le principali novità della direttiva, abbiamo:
- obblighi informativi più rigorosi nella fase precontrattuale, per assicurare che il consumatore riceva informazioni chiare, comprensibili e confrontabili;
- un rafforzamento della valutazione del merito creditizio, con particolare attenzione ai contratti conclusi a distanza, non di rado gestiti attraverso piattaforme digitali o app di pagamento.
L’obiettivo dell’aggiornamento normativo è garantire un accesso al credito più sicuro, trasparente e responsabile, riducendo in questo modo il rischio di indebitamento eccessivo e promuovendo una maggior consapevolezza tra i cittadini.
Al via la consulenza gratuita sul debito
Nel nuovo quadro normativo, trovano spazio i servizi gratuiti di consulenza sul debito (il cosiddetto “debt advice”), destinati ai consumatori in difficoltà.
Un punto decisivo del decreto del Consiglio dei ministri riguarda infatti l’introduzione dell’accesso gratuito a servizi di consulenza sul debito per i consumatori in difficoltà, erogati anche da enti del Terzo Settore.
In questo quadro, le associazioni dei consumatori, le fondazioni antiusura e le organizzazioni di microcredito possono dare supporto ai cittadini vulnerabili tramite sportelli e punti di ascolto che offrono assistenza giuridica, economica e psicologica.
L’obiettivo è aiutare le persone a gestire o a rinegoziare i loro debiti, prevenendo situazioni di cronica insolvenza.
Un passo avanti verso l’Europa
Molti Paesi europei – tra cui la Francia, la Germania e il Regno Unito – dispongono da tempo di reti di “debt advice” consolidate, che hanno contribuito a ridurre l’esclusione finanziaria e a favorire il reinserimento economico delle persone sovraindebitate.
Il recepimento della direttiva rappresenta un passo decisivo per colmare il divario italiano rispetto alle altre nazioni europee e costruire una rete nazionale di assistenza diffusa e accessibile.
Le prossime tappe della direttiva
Dopo i pareri delle commissioni parlamentari competenti, il decreto legislativo dovrà tornare in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva.
L’obiettivo è completarne l’attuazione entro i termini fissati dall’Unione europea. Ossia, entro il mese di novembre del 2026, quando si concluderà il periodo di applicazione della vecchia direttiva sul credito al consumo (quella, appunto, che risale al 2008).
Il tutto, come s’è detto, nell’ottica di dare tutele più solide e robuste a tutti i consumatori italiani, nell’ambito di un mercato che negli ultimi 15-20 anni ha subito trasformazioni a dir poco profonde.
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