Credito all’efficienza energetica
31 ott 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

Quando l’efficienza energetica diventa di casa. Migliorare questo indicatore – l’efficienza energetica, appunto – non è una pura e semplice questione ideologica, ma un obiettivo ci tocca nel profondo. Fin dentro le nostre tasche. La ragione è molto semplice: a valle, ci fa risparmiare. E non poco.
Ma a valle, appunto. Per risparmiare, infatti, prima, a monte, bisogna spendere. Le bollette poi si possono restringere, certo, e diventare più digeribili. Ma lavori come la sostituzione di infissi e caldaie o l’installazione di pompe di calore o di pannelli fotovoltaici rappresentano un bell’investimento.
Il che ci porta dritti al tema del nostro blog. Anche su questo fronte, infatti, strumenti del credito al consumo come i prestiti personali e i prestiti finalizzati per la riqualificazione energetica possono aiutare a rendere economicamente più accessibili gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici. Grandi o piccoli che siano.
Un prestito a servizio dell’efficienza energetica
Già da tempo, molte società creditizie mettono a disposizione prestiti “green”, pensati appunto per aiutarci a far fronte alle spese legate a una miglior prestazione energetica della casa in cui viviamo. E, quindi, a una maggiore sostenibilità della bolletta. Soluzioni generalmente flessibili, che consentono di coprire il costo dei lavori ripartendolo nel tempo, in rate costanti e gestibili.
E non è esclusa, anzi, la possibilità di combinare il prestito con gli eventuali incentivi previsti a livello nazionale (per esempio, giusto per dare un’idea, l’Ecobonus).
Sommando l’una e l’altra cosa, si può far fare uno scatto alla classe energetica della propria dimora (cosa che, tra l’altro, la rende più appetibile se la si va ad affittare o a vendere) però senza gravare troppo sul bilancio domestico.
I benefici per le famiglie, oltre che per l’ambiente
Ci vuole lungimiranza: il risparmio che si genera nel tempo, infatti, può andare a compensare l’investimento iniziale.
Ma, tutto ciò premesso, quali sono gli interventi richiesti più di frequente? Generalmente, la sostituzione di infissi e serramenti, l’installazione di caldaie a condensazione o pompe di calore, l’adozione di sistemi di automazione domestica per la gestione dei consumi.
Negli anni, una certa popolarità l’ha acquisita la coibentazione di muri e tetti (il famoso “cappotto”), così come gli impianti fotovoltaici o solari termici.
Ma è importante sapere di cosa stiamo parlando
Richiedere un prestito con l’obiettivo di migliorare la propria casa richiede scelte informate e responsabili. Cogliere il significato di indicatori come il Tan (Tasso annuo nominale) e il Taeg (Tasso annuo effettivo nominale), valutare la durata del prestito e ragionare sulla sostenibilità della rata rispetto al reddito familiare sono aspetti essenziali per un ricorso equilibrato al credito.
Una buona cultura finanziaria, perciò, è sicuramente il punto di partenza per un utilizzo consapevole dei prestiti. E per prevenire situazioni di eccessivo indebitamento.
Verso un futuro più efficiente e sostenibile
D’altro canto, i prestiti “green” possono accelerare la diffusione di buone pratiche ambientali e migliorare la qualità della vita domestica.
Investire nell’efficienza energetica della casa in cui si abita significa guardare al futuro: una casa più efficiente consuma meno, vale di più e contribuisce decisamente a un ambiente più sano per tutti.
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