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Cos’è la delegazione di pagamento

12 feb 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

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Ci capita di citarlo spesso, sì. Perché è un punto di riferimento di assoluto rilievo per il debitore che abbia la necessità di appellarsi a un soggetto terzo per dirimere una controversia con la sua banca o finanziaria.

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Anzi: è stato istituito proprio per la risoluzione stragiudiziale di quelle controversie che possono insorgere tra clienti e banche o altri intermediari in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari (prestiti inclusi).

Di fatto rappresenta lo step intermedio, per chi vuole e ne ha bisogno, tra il reclamo inoltrato direttamente alla banca (o altro intermediario) e il ricorso al giudice ordinario.

È l’Arbitro bancario finanziario, “un organismo indipendente e imparziale nei compiti e nelle decisioni, sostenuto nel suo funzionamento dalla Banca d’Italia”.

L’Arbitro bancario finanziario (in sintesi, Abf) pubblica periodicamente i testi delle sue decisioni, che naturalmente possono riguardare ogni argomento rientrante nell’ambito delle sue competenze.

Alcune decisioni recentemente pubblicate hanno per oggetto la cessione del quinto e la delegazione di pagamento.

Ci soffermiamo spesso sulla cessione del quinto dello stipendio e della pensione, un prodotto del credito al consumo particolarmente gettonato in Italia.

Ma la delegazione di pagamento che cos’è e in cosa si differenzia dalla cessione del quinto?

Che cos’è la delegazione di pagamento?

La delegazione o delega di pagamento è una forma di prestito al consumo popolarmente nota come “doppia cessione del quinto”.

Esattamente come la classica cessione del quinto, si basa sul principio del versamento delle rate mediante la trattenuta della corrispondente cifra dallo stipendio del debitore.

Cosa che può avvenire in virtù di un’apposita delega del debitore al suo datore di lavoro.

Differenze tra delega di pagamento e cessione del quinto

Mentre nella cessione del quinto la trattenuta deve rispettare il massimo del quinto dello stipendio netto e non può andare oltre questo limite (dal che il nome del tipo di prodotto creditizio), nella delegazione o delega di pagamento l’insieme delle trattenute non può superare i due quinti dello stipendio netto.

Chi ha una cessione del quinto può avere anche una delega di pagamento? Certo: anche il lavoratore che ha già sottoscritto un prestito con cessione del quinto dello stipendio può richiedere una delegazione di pagamento. Ma in questo caso a essere trattenuto è un solo ulteriore quinto dello stipendio.

Attenzione, però: mentre è tenuto ad aderire alla cessione del quinto, il datore di lavoro non è obbligato ad accettare la delegazione di pagamento.

In ogni caso, il lavoratore non deve spiegare il perché sta chiedendo di accedere a questo tipo di finanziamento. Non servono poi specifiche garanzie, dal momento che c’è un datore di lavoro che assicura il pagamento delle rate.

In compenso, occorre una copertura assicurativa atta a tutelare il creditore in caso di perdita del posto di lavoro da parte del debitore o di una sua prematura scomparsa.

Chi può richiedere la delega di pagamento?

Sostanzialmente, possono farne domanda i dipendenti pubblici e privati, tenendo presente che in linea di massima fanno premio l’anzianità di servizio e l’ammontare del tfr maturato.

Non possono richiederla invece i pensionati, che al contrario possono accedere alla cessione del quinto.

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