Come evitare frodi se si chiede un prestito
14 feb 2017 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Cattive notizie: i furbetti del prestito a spese altrui non sono una specie in via di estinzione. Crif, società specializzata in Sistemi di informazioni creditizie e gestione del credito, ha pubblicato pochissimi giorni fa le slide che sintetizzano i dati della 23esima edizione dell’Osservatorio sui furti d’identità e le frodi creditizie, diffusa alla fine di dicembre. Cogliamo l’occasione per fare un riepilogo e condividere qualche raccomandazione. Il rapporto raccoglie i numeri del primo semestre 2016 e parla di 8.000 casi in totale, con un +1,5% in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente, e di un gruzzolo medio oggetto della truffa in sensibile crescita rispetto ai primi sei mesi del 2015: ben 9.893 euro, ovvero il 66% in più. Le slide ricordano che l’Osservatorio ha evidenziato una preminenza di vittime maschili: i frodati, infatti, sono al 62,5% uomini e al 37,5% donne. Un dato, questo, che forse si può spiegare con la consuetudine, ancora in vigore presso molte famiglie italiane, di demandare la gestione dei soldi e le scelte finanziarie al capofamiglia.
Quanto all’età, nel 24,6% dei casi le vittime hanno fra i 41 e i 50 anni. La seconda classe anagrafica che presenta il più alto numero di frodati è quella dei 31-40enni (22,3%). Seguono i 18-30enni (19,4%), i 51-60enni (18,7%) e gli over 60 (14,2%). Quanto al tipo di finanziamento oggetto di frode, nel primo semestre del 2016 si è trattato per il 68,9% di prestiti finalizzati, per l’11% di prestiti personali e nel 16,7% dei casi di carte di credito. Ma come viene utilizzato un finanziamento ottenuto a nome - e a spese - di altri? Ebbene, ecco la risposta: nel 43,5% degli episodi di frode rilevati, il finanziamento fraudolento ha sostenuto l’acquisto di elettrodomestici oppure di articoli di elettronica, di informatica e di telefonia. E veniamo ai tempi di scoperta: la maggior parte dei casi - quasi il 70% - è venuta a galla entro i 12 mesi, mentre circa il 16% è rimasta sotto traccia per più di tre anni.
Ma in cosa consistono le frodi creditizie? Lo ricorda IoConsumatore, sito ufficiale della Regione siciliana per la tutela di consumatori e utenti, che dà anche qualche consiglio per evitarle. Le frodi possono avvenire sia tramite sottrazione o clonazione della carta di credito sia attraverso il furto dei dati personali. Per scongiurarle, è bene non rispondere ai messaggi di posta elettronica che contengono la richiesta di immettere i dati della carta di credito dentro un modulo oppure in una pagina web (il cosiddetto “phishing”), sminuzzare e rendere illeggibili ricevute di pagamento o qualunque documento dal quale sia possibile ricavare i dati personali (“trashing”), controllare i movimenti della carta di credito dopo un acquisto online per sincerarsi che le coordinate di pagamento non siano state intercettate in modo improprio (“sniffing”) e, per finire, mai e poi mai telefonare ai numeri d’emergenza ricevuti via sms per bloccare la carta. Dietro tali numeri di telefono si celano infatti criminali che vogliono acquisire i dati della vostra carta di credito (“vishing”).
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