Unimprese: credito off-limits per le aziende italiane
12 mar 2013 | 2 min di lettura | Pubblicato da Valerio M.

38 miliardi in meno per finanziamenti alle famiglie ed alle aziende
Un 2012 nero per il credito a famiglie e imprese: in dodici mesi i prestiti sono crollati di quasi 38 miliardi di euro. Risultano in crescita, invece, i finanziamenti alla pubblica amministrazione saliti di oltre 20 miliardi. A svelare i numeri dell’annata da dimenticare per il credito italiano è il Centro Studi di Unimpresa. Nello specifico, i prestiti alle imprese e alle famiglie sono calati dai 1.512,5 miliardi dell’anno prima ai 1.474,7 miliardi dello scorso anno con una riduzione complessiva di 37,7 miliardi (-2,5%). L’analisi, messa a punto su dati della Banca d'Italia, mette in risalto le enormi restrizioni sul versante degli impieghi da parte del settore bancario nostrano. A vedere il credito inaccessibile sono soprattutto le imprese: i prestiti sono crollati da 894 miliardi a 864,6 miliardi facendo registrare una calo di 29,4 miliardi (-3,3%).
Guardando alla durata dei finanziamenti, sono in flessione sia quelli a breve periodo (da 337,5 miliardi a 331 miliardi con una diminuzione di 6,4 miliardi pari a -1,9%) sia quelli a lungo periodo (da 416,8 miliardi a 405,7 miliardi con un calo di 11 miliardi pari a -2,7%). Ma l’allarme maggiore giunge dai crediti a medio periodo, che stanno precipitando letteralmente: da 139,6 miliardi a 127,7 che vuol dire 11,8 miliardi in meno (-8,5%). Anche le famiglie non se la vedono bene col credito. In totale la sforbiciata ai prestiti bancari è stata pari a 8,3 miliardi: lo stock di prestiti è calato dell'1,4% scendendo da 618,4 di fine 2011 a 610,1 di fine 2012.
Soltanto il settore pubblico può respirare, invece, come detto. Nel 2011 i prestiti bancari alla pubblica amministrazione a erano arrivati 1.969,9 miliardi e a fine 2012 erano a quota 1.990,5 miliardi con un aumento di 20,5 miliardi (+1%). L'impennata è dovuta, soprattutto, alla crescita rilevante delle erogazioni a breve salite di 45,7 miliardi da 649,8 a 695,6 (+7%) che ha compensato il crollo di 15,7 miliardi (-7,1%) registrato nei finanziamenti a medio termine (fino a 5 anni), passati da 222,1 miliardi a 206,4 miliardi.
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