Topper e tamponi: come cambia il paniere Istat
11 feb 2025 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.
Per anni, gli italiani si sono dimenticati dell’inflazione. È stata bassa, bassissima, a lungo. Poi, dopo la pandemia, ci hanno dovuto fare i conti. Hanno imparato cosa significa e come funziona. Hanno visto come condiziona il potere d’acquisto e come può pesare (indirettamente) su mutui e prestiti. Non tutti però sanno come si calcola.
Come si misura l’inflazione
Ovviamente, non è possibile monitorare i prezzi di qualsiasi cosa. L’Istat, allora, crea un Come si misura l’inflazione
Ovviamente, non è possibile monitorare i prezzi di qualsiasi cosa. L’Istat, allora, crea un paniere, ossia un insieme di beni che viene aggiornato una volta l’anno per rappresentare al meglio i comportamenti di acquisto delle famiglie e, di conseguenza, l'impatto reale dell'aumento dei prezzi. In sostanza, si mettono da parte beni poco utilizzati e ne entrano altri, nuovi e sempre più diffusi. Basti pensare agli smartphone o ad altri dispositivi, che oggi sono nel paniere e che vent’anni fa neanche esistevano. Ecco perché il paniere è anche un modo curioso di capire come stanno cambiando i consumi.
Il nuovo paniere
Nell’ultimo aggiornamento dell’Istat, colpisce l’ingresso del pantalone corto da donna, dello speck e del topper. Un aggiornamento che non convince il Codacons, dubbioso sul fatto che queste voci “non sembrano apportare un reale contributo al miglioramento delle rilevazioni dei prezzi al dettaglio”. L'associazione contesta, in particolare, la scelta del topper per il materasso. Sarebbe solo una moda passeggera, scelta sull’onda della popolarità televisiva: è infatti un articolo sul quale gioca Bruno Barbieri nelle valutazioni del programma “4 Hotel”.
Non è la sola scelta criticata dal Codacons. L’associazione contesta l’uscita dei test per il Covid-19, “il cui consumo è certamente crollato con la fine dell’emergenza sanitaria, ma non è sparito del tutto”. Per il terzo anno consecutivo, inoltre, diminuisce all’interno del paniere il peso dei beni alimentari, che invece incide in modo rilevante sui redditi delle famiglie.
Secondo l’ultimo rilievo dell’Istat, a gennaio 2025 l’inflazione è salita lievemente, arrivando all’1,5%. I prezzi dei beni alimentari e per la cura della casa e della persona (il cosiddetto carrello della spesa) mostrano un incremento più pronunciato, dell’1,8% su base annua.
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