Sovraindebitamento, l’identikit dell’italiano a rischio
25 mar 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.

Secondo l’Eurispes, più della metà degli italiani fa fatica ad arrivare a fine mese. Davanti alle difficoltà, si rischia di ricorrere a prestiti difficili da sostenere: è il fenomeno del sovraindebitamento. Ma qual è l’identikit di chi si espone ai finanziamenti oltre le proprie possibilità? La risposta arriva da Finsight, l’osservatorio sull’indebitamento di Go Bravo.
L’analisi, basata su un ampio campione di oltre 8.000 italiani che hanno incontrato difficoltà nel ripagare i propri debiti (prestiti personali, carta di credito, fido), vede una netta prevalenza maschile, con il prestito personale che si conferma la forma di debito più diffusa. Forti anche le differenze territoriali e sociali, che delineano il complesso quadro del sovraindebitamento in Italia.
Qual è il profilo della persona sovraindebitata? Dall’indagine emerge come il fenomeno riguardi soprattutto gli uomini (nel 71% dei casi), cinquantenni, il più delle volte sposati e con un’esposizione media di 28.000 euro. In un caso su cinque, però, il debito supera i 40.000 euro. È il risultato di più prestiti: in media, infatti, il campione ha 2,5 finanziamenti attivi.
Il debito cresce con il livello d’istruzione
Per quanto riguarda il livello di istruzione, il 51% delle persone sovraindebitate ha un diploma di liceo, mentre il 17% ha terminato la scuola secondaria di primo grado. Il 15% del campione ha un diploma di istituto tecnico o professionale, mentre i laureati (triennale o magistrale) rappresentano l’8%.
In generale, si osserva una correlazione tra il livello di istruzione e il grado di indebitamento, con quest'ultimo che tende ad aumentare al crescere del titolo di studio. Chi è in possesso del diploma di licenza media presenta un debito medio di 25.000 euro e chi ha conseguito il diploma di scuola secondaria superiore di 27.000 euro. Il debito medio dei laureati è il più alto, attorno ai 31.000 euro.
La mappa dei debiti
Passando alle differenze geografiche, in cima alla classifica delle regioni con il debito medio più alto, troviamo Molise (oltre 32.000 euro), Valle d’Aosta (31.000 euro) e Puglia (30.000 euro). In fondo, invece, Abruzzo (25.000 euro), Friuli-Venezia Giulia (26.000 euro) e Marche (27.000 euro).
Per quanto riguarda, invece, il numero di casi di sovraindebitamento, si rileva una netta prevalenza di casi in alcune delle regioni più popolose. La Lombardia guida la classifica con il 17% dei casi, seguita dal Lazio (12%) e dalla Campania (8%).
Ragionando per macroaree, il Nord Italia è l’area con il maggior numero di casi (44% del totale), più del Sud e delle Isole (29%) e del Centro (27%).
Un confronto con il resto d’Europa
Guardando al contesto internazionale, gli italiani tengono fede alla fama di formiche. L’Ocse, infatti, evidenzia che il rapporto tra il debito totale delle famiglie e il reddito disponibile complessivo è dell’82%. Un valore inferiore rispetto a quello della Francia (122%) e della Germania (90%), e molto distante dai livelli di indebitamento di Svizzera (224%), Paesi Bassi (220%) e Danimarca (212%).
I dati dimostrano che, nel complesso, il livello di indebitamento del Paese è inferiore rispetto a quello di molte altre economie avanzate. I motivi? Sicuramente una maggiore prudenza finanziaria da parte delle famiglie italiane, ma anche un accesso al credito più selettivo rispetto ad altri paesi.
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