Sostenibilità e trasparenza: cosa guida le scelte dei consumatori

Il prezzo e la qualità dei prodotti passano in secondo piano
Pubblicato il 3 febbraio 2020
Quali sono gli elementi più importanti per un consumatore che deve decidere quale prodotto acquistare? IBM e la National Retail Federation hanno cercato di rispondere a questa domanda con lo studio “Meet the 2020 consumers driving change”, che ha analizzato le abitudini dei consumatori e i parametri su cui essi basano i propri acquisti. Dai 19.000 consumatori intervistati, di età compresa tra i 18 e i 72 anni e provenienti da 28 Paesi, emerge che prezzo e qualità del prodotto passano in secondo piano rispetto a sostenibilità, trasparenza e coerenza del marchio.
Il 70% del campione ha affermato di essere disposto a spendere fino al 35% in più per comprare un prodotto sostenibile (ad esempio realizzato con materiali riciclati). Le certificazioni sull’origine delle materie prime e la tracciabilità dei vari passaggi della filiera sono importanti per il 79% degli intervistati e, tra questi, sette su dieci hanno dichiarato che accetterebbero di spendere fino al 37% in più per un prodotto realizzato da aziende che ne garantiscono la totale tracciabilità. È importante, però, che la sostenibilità sia garantita per l’intero processo produttivo: oggi non basta più usare materiali riciclati o ridurre gli imballaggi in plastica, bisogna diminuire ogni tipo di spreco in tutta la filiera, anche energetico.
Ai commercianti IBM consiglia, anzitutto, di sfruttare al meglio i “micromomenti” e i “microbisogni” dei loro clienti: i consumatori contemporanei possono fare acquisti in qualsiasi momento e con pochi clic, sfruttando diverse soluzioni di pagamento e finanziamento. Le pubblicità sui dispositivi mobili, in particolare, sono particolarmente efficaci nell’innescare l’impulso di acquistare un determinato prodotto, soprattutto se ecosostenibile.
In sostanza, la vera sfida per i commercianti del 2020, secondo lo studio, è fidelizzare una clientela che ha migliaia di opzioni a portata di mano: le persone vogliono acquistare, anche ricorrendo a prestiti personali, prodotti in linea con i loro valori e il loro stile di vita e i negozianti devono stare al passo con le motivazioni che spingono i clienti a rivolgersi proprio a loro.
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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.