Prestito non restituito? Scatta il recupero crediti

Cosa comporta l'insolvenza

Cosa comporta l'insolvenza di un debito

Pubblicato il 16 aprile 2014

In questo periodo di crisi spesso non basta scovare un prestito conveniente. Una volta ottenuto il finanziamento, infatti, è assolutamente necessario riuscire a pagarlo. Cosa accade se proprio non si è in grado di rimborsare le rate? Quali meccanismi può mettere in moto la banca per poter recuperare quanto le è dovuto? La prima cosa che un istituto finanziario fa, oggi, di solito è rivolgersi a una società che pratichi il recupero crediti.

Se un debitore non vuole o, molto più probabilmente, si trova nella condizione di non poter più pagare, in tutto o almeno in parte, la somma da restituire, insomma qualora si verifichi il caso che il debitore venga meno all'obbligo di restituire il prestito, la banca (oppure la finanziaria erogante) inizierà prima di tutto a contattare il cliente per telefono, mail e/o fax in modo da  cercare di capire quale sia il motivo del ritardo del pagamento.

Se poi la banca e il cliente non riescono a trovare una soluzione d'accordo, l'istituto di credito generalmente decide di “vendere” il debito, in genere a una società di recupero crediti: questa si occuperà, dal momento in cui acquista tale debito, di ottenere la restituzione del denaro che il debitore non riesce a pagare.

La società di recupero crediti cercherà, a sua volta, di mettersi d'accordo col debitore in modo da ottenere il pagamento del debito: farà questo via posta, via email o via fax, almeno inizialmente. Poi passerà a solleciti telefonici, cercando di capire come poter risolvere la questione. Infine, se non riesce a ottenere soddisfazione, passerà all'esazione diretta: invierà direttamente a casa di colui che ha sottoscritto il prestito alcuni propri agenti incaricati di recuperare i crediti, in modo da chiarire di persona eventuali malintesi sorti o in modo da capire quali siano i veri motivi che rendono difficile o addirittura impossibile l'estinzione del debito.

Nel caso in cui anche questi tentativi risultino inutili, la società di recupero crediti può spedire al debitore la cosiddetta messa in mora: attraverso una lettera spedita tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, la società di recupero crediti intima al debitore di adempiere immediatamente al suoi dovere, che in questo caso si sostanzia nell'obbligo di pagare il debito. Trascorso un certo periodo di tempo senza ottenere risultati nemmeno in questo caso, la società di recupero crediti può passare alle vie legali, con l'ulteriore addebitamento al debitore insolvente delle spese legali. Conclusa l'azione legale, la società può ottenere l'autorizzazione da parte del tribunale all'esecuzione forzata sui beni del debitore: si tratta del pignoramento di beni che verranno sottratti al debitore fino al pagamento del debito.

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

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