Prestiti: un italiano su due è confuso
4 apr 2011 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

Indagine Ipsos-Findomestic prestiti personali
La Banca d’Italia ha recentemente approvato il provvedimento con cui definisce la nuova normativa sul credito al consumo, regolarizzata in base alla direttiva Ue 2008/48. Si tratta di una serie di disposizioni che puntano dritte all’aumento della trasparenza nei confronti dei consumatore, spesso poco informato.
Al provvedimento della Banca d’Italia si aggiunge ora un’indagine di Ipsos e Findomestic secondo la quale il 75% degli italiani sostiene che i prestiti personali siano un valido aiuto per affrontare situazioni economiche difficili (il 53% pensa che possano essere anche un valido motore di crescita economica) ma che ci sia ancora poca informazione sul settore. Tutto ciò che riguarda i tassi d'interesse sui prestiti, infatti, risulta essere decisamente poco chiaro ad almeno il 50% degli italiani: un italiano su due sarebbe confuso sui prestiti personali.
Secondo questa indagine chi sottoscrive un prestito ha poco chiara la situazione complessiva sul mondo dei prestiti e per nulla chiaro il significato di parole come Tan (Tasso annuo nominale: è l'interesse applicato annualmente a un prestito) e Taeg (Tasso annuo effettivo e globale: dovrebbe rappresentare nel modo più esatto il costo di un finanziamento).
Gli italiani sembrano saperne di più su ciò che riguarda, invece, le spese accessorie, come le spese di apertura e chiusura della pratica (rispettivamente conosciute dal 65% e dal 54% degli intervistati), le spese di istruttoria (conosciuta al 55%) e quelle relative all’assicurazione (conosciuta dal 52%) e alla riscossione della rata (conosciuta dal 40% degli intervistati).
In genere il cliente stipulando un contratto si affida alla parola chiave: rata. Invece bisognerebbe informarsi meglio, perché la conoscenza superficiale dei meccanismi del credito al consumo apre le porte a brutte sorprese, come mette in risalto Chiaffredo Salomone, amministratore delegato di Findomestic. Partendo da queste considerazioni la finanziaria ha deciso di far diventare più semplice e fruibile il credito annunciando l'intenzione di offrire, ai clienti che richiedono prestiti personali, l'azzeramento delle spese accessorie: parliamo soprattutto dell'imposta del bollo, dell'istruttoria della pratica, delle comunicazioni periodiche, dell'incasso e della gestione della rata.
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