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Prestiti speciali per i residenti in Emilia Romagna

28 ott 2014 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.

La Regione Emilia Romagna e le banche aiutano chi ha subito i danni dei disastri ambientali

Buone notizie in arrivo per i residenti in Emilia Romagna che hanno subito i danni sia del sisma del 20 e 29 maggio 2012, sia delle alluvioni e delle trombe d’aria successive. A seguito di un accordo tra la Regione e alcuni gruppi bancari sarà possibile per i beneficiari di un contributo pubblico, finalizzato al recupero di beni o di edifici, ottenere in anticipo le risorse attraverso gli sportelli presenti sul territorio attraverso una sorta di prestito dedicato. Un'iniziativa che si inquadra in quei provvedimenti che le Regioni hanno dovuto imparare ad adottare negli ultimi anni a seguito delle tragedie e delle intemperie che si sono abbattute sul nostro territorio nazionale, una fra tutte l'alluvione in Sardegna, triste occasione in cui anche gli organi di gestione dell'isola si sono adoperati con prestiti speciali per i cittadini.

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Per la precisione tali anticipazioni, erogate sotto forma di prestiti, sono destinate a quei cittadini che faranno interventi di ripristino della funzionalità degli immobili ad uso abitativo danneggiati dalle alluvioni del 17 e del 19 gennaio 2014 e dalle trombe d’aria del 3 maggio 2013 e quella del 30 aprile di quest’anno.

Per ora gli istituti che hanno sottoscritto l’accordo con la Regione sono Unicredit, Banca Centro Emilia, Banco Popolare, Banca Popolare di San Felice, Bcc Castenaso, Banco Di San Gemignano e San Prospero, Bper, Carisbo, Cassa di Risparmio di Ferrara, Credito Emiliano e Emilbanca.

Attraverso questo sistema che permette l’anticipo da parte delle banche sarà possibile favorire tutti quei cittadini, beneficiari di contributi pubblici, che non sono però in grado di pagare di tasca propria subito le somme necessarie alla liquidazione dei documenti di spesa necessari per ottenere l’erogazione del contributo.

Le banche che hanno aderito all’iniziativa si sono rese “disponibili, previa valutazione del merito creditizio del richiedente che resta di loro esclusiva competenza, a predisporre idonee linee di credito tali da consentire l’anticipazione delle somme a copertura delle spese relative ai danni subiti così come autorizzate dai rispettivi comuni ed in attesa dell’erogazione del contributo concesso”.

Nonostante il linguaggio burocratico con cui è stato stilato l’accordo tra banche e Comuni, il meccanismo dell’anticipazione è abbastanza semplice. Il Comune emette l’ordinanza di ammissione al contributo e la trasmette al beneficiario che si presenta alla banca per chiedere l’anticipo, di entità non superiore all’ammontare del contributo, e trasmette l’ordinanza rilasciata dal Comune stesso.

Qualora venga deliberato l’affidamento, la Banca farà sottoscrivere al beneficiario il mandato irrevocabile per l’incasso che trasmetterà al Comune, il quale s’impegna ad accettarlo. Su questo documento sarà riportato il codice Iban da utilizzare dal Comune che dovrà corrispondere il bonifico a saldo del contributo concesso.

Non appena il beneficiario sarà in possesso delle fatture (o un’altra documentazione della spesa effettuata) le trasmetterà al Comune che ne attesterà l’ammissibilità: la banca, con le fatture vistate, provvederà ad effettuare i relativi pagamenti, previo ricevimento del “mandato irrevocabile all’incasso” accettato dal Comune. Il beneficiario trasmetterà al Comune le fatture, ricevute fiscali o altri documenti con le diciture “pagato” e “data”. A quel punto il Comune provvederà all’erogazione del contributo esclusivamente nel rispetto delle modalità previste dal “mandato irrevocabile all’incasso” firmato dal beneficiari ed accettato dal Comune. Ricevuto il contributo, la banca provvederà ad estinguere il prestito concesso ma gli interessi, ed eventuali spese e commissioni, saranno dovuti dal beneficiario ogni tre mesi.

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