Prestiti: mercato ancora in crescita ma futuro cupo

Prestiti: per l'Abi il mercato è ancora in crescita, ma futuro appare cupo
Pubblicato il 9 dicembre 2011
L’Abi lo ha confermato: ci sarà pure la crisi, ma le banche nostrane non è vero che si sono chiuse a riccio sull’erogazione del denaro ai privati. Lo conferma il convegno “Credito al credito”, dove l’associazione ha fornito dei dati significativi circa il mercato dei finanziamenti del Belpaese.
A settembre 2011, nel confronto con lo stesso mese del 2010, i prestiti elargiti a imprese e famiglie sono aumentati del 5,5% complessivo. Un dato notevole in una fase come questa, che assume una valenza maggiore se si considera la liquidità erogata in più nel giro di un anno: ben 615 miliardi.
Certo, questi dati sono superati un po’ da quelli diffusi dall’Istat sul mese di ottobre: secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, ottobre 2011 è stato un po’ il mese “nero” del credito, in quanto i numeri su base annua parlano di un calo del 2,3%. Ma l’Abi spiega che il mercato tiene molto bene al cospetto del resto d’Europa, e che nonostante la domanda abbia alti e bassi “tra passivi e reddito a disposizione le famiglie italiane sono tra le meno indebitate d’Europa”.
“In una fase come questa – ha spiegato il direttore generale di Abi Sabatini – non è facile chiedere un finanziamento. Nonostante questo, gli italiani per certi tipi di spese lo fanno. Ovvio che bisognerà attivarsi per imbastire nuove iniziative di sostegno al credito. A fine anno si chiuderà l’esperienza del piano famiglie che prevedeva sospensive per le rate. Il debito pubblico fa sì che il rischio sul debito sovrano e il rischio bancario vadano ora di pari passo, quindi è normale che le banche prestino denaro a costi più elevati. Per questo c’è da sperare che la corsa si arresti per frenare le impennate dei tassi”. Nei prossimi mesi infatti gli operatori non si nascondono dietro a un dito: se l’inerzia rimarrà questa, anche per il segmento dei prestiti i primi mesi del 2012 rischiano di essere molto difficili.
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Il profilo dell'autore

Valerio Mingarelli, marchigiano, è giornalista professionista fin dall’età di 28 anni.
Ha cominciato la sua carriera in ambito televisivo (TV Marche e TV 23) per poi passare alla carta stampata nel 2002 scrivendo prima per il Giornale dell’Umbria e poi per il Corriere Adriatico. Dal 2007 è al quotidiano Metro, testata internazionale fra le più diffuse, dove cura le pagine dell’economia scrivendo, fra l’altro, di assicurazioni, risparmio, mutui e immobiliare.