Pensione anticipata: si allungano i tempi per il prestito

Tempi lunghi per l'anticipo pensionistico

APE; si allungano i tempi

Pubblicato il 13 aprile 2017

Potrebbero slittare, anche se di poco, i tempi previsti per l’avvio della “Ape”  volontaria (letteralmente Anticipo finanziario a garanzia pensionistica) ovvero quella formula che permette la pensione anticipata a coloro che vogliono lasciare il lavoro.

L’entrata in vigore dell’Ape volontaria è prevista per il primo maggio ma, ad oggi, mancano ancora i decreti attuativi attraverso i quali il Governo fornirà all’Inps le istruzioni su come attivare tutta la procedura.

Senza queste indicazioni, infatti, l’ente di previdenza nazionale non può neppure iniziare a raccogliere le richieste. Nonostante l’incertezza circa i tempi di partenza, non sembrano invece esserci dubbi sulle caratteristiche del prestito pensionistico.

E’ stata fatta chiarezza ad esempio sul funzionamento: chi richiede l’Ape tecnicamente non va prima in pensione, bensì ottiene un “reddito ponte” da 63 anni fino alla maturazione del requisito anagrafico per ottenere la pensione vera e propria. Questo anticipo sarà restituito in rate mensili nell’arco dei successivi 20 anni a partire dalla data in cui si arriva a percepire la pensione vera e propria.

Per avere accesso all’Ape volontaria il lavoratore deve però avere una pensione pari ad almeno 1,4 volte il minimo ossia 702,65 euro. Ma tale requisito potrebbe non bastare: il Governo sta pensando di inserirne un altro ancora più vincolante: per ottenere il prestito la pensione, al netto delle rate di restituzione da pagare, non potrà essere inferiore a 702 euro. 

Ma, a restringere il campo dei beneficiari, saranno le condizioni fissate dalle banche senza le quali il prestito pensionistico non avrebbe alcuna copertura: di fatto il lavoratore chiede un prestito alla banca che versa sul suo conto un reddito per tutta la durata del periodo che manca per arrivare alla pensione vera e propria. Una volta raggiunta la pensione, scatta poi il rimborso del prestito.

Il tasso annuo nominale, è fissato al 2,75%, ma può essere aggiornato ogni tre mesi. A questo si aggiunge un costo fra lo 0,05% e lo 0,1% per la commissione di accesso al Fondo di Garanzia. Il pensionato rimborserà il debito con 13 rate all’anno per 20 anni, per un totale di 260 rate.

Le banche tuttavia potranno selezionare, al pari di quanto oggi avviene per le altre tipologie di prestito personale, a chi concedere l’accesso all’Ape: resteranno pertanto esclusi  “i cattivi pagatori”, chi ha protesti o pignoramenti in corso e chi ha già chiesto un prestito che superi una certa soglia. Il lavoratore che ha già un prestito personale o finalizzato, ad esempio, non avrà accesso all’Ape volontaria se la somma delle rate (prestito più rimborso per la pensione anticipata) peserà per più del 30% sulla pensione.

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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.

In passato ha collaborato, tra gli altri, con il settimanale Soldi, la testata on line Etica News e il portale dedicato alle donne alfemminile.com. Ha condotto i servizi esterni della trasmissione Salvadenaro, programma di educazione finanziaria andato in onda sul canale 7Gold. Collabora attualmente con le testate on line Lamiafinanza.it, Lamiafinanza-green.it, Lamiaprevidenza.it, Banca e Mercati, e i mensili Largo Consumo e Bluerating.

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