Inflazione, Consumatori: è stangata
29 mag 2025 | 3 min di lettura

Per le associazioni dei consumatori i dati sull’inflazione diffusi dall’Istat che registrano +1,9% ad aprile su base annuale, col carrello della spesa che sale a più 2,6%, vanno letti alla luce delle ricadute sulle famiglie e del significato che hanno rivestito in primavera. Il risultato, secondo le associazioni, è una stangata per i consumatori che continuano a fare i conti sulle ripercussioni dei prezzi per i budget familiari tenendo d'occhio anche i prestiti personali.
Secondo Federconsumatori destano preoccupazione i dati relativi all’accelerazione dei prezzi consumi essenziali quali energia e cibo. Conta però anche l’andamento che intacca trasporti, spostamenti e viaggi, che in questo periodo entrano nella stagione “calda”. Con l’inflazione a questi livelli, afferma Federconsumatori, le ricadute per una famiglia media sono di quasi 600 euro l’anno dei quali oltre 156 euro solo nel settore alimentare.
Dona, inflazione ingannevole
"Il fatto che l’inflazione tendenziale sia stabile, uguale a quella di marzo, +1,9%, non deve indurci a ritenere che l’andamento sia positivo – spiega il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona – sia perché l’inflazione prosegue la sua corsa aumentando rispetto al mese precedente, sia perché cambia la composizione di quell’1,9%, con un preoccupante rialzo sia dei Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, che su base annua passano dal +2,5% di marzo al +3,2% di aprile, che del carrello della spesa, da +2,1% a +2,6%". In termini di aumento del costo della vita, significa che una famiglia con due figli spenderà 292 euro in più solo per prodotti alimentari e bevande analcoliche, 259 euro in più per una coppia con un figlio.
Confermata la stangata
"Confermata anche la stangata di Pasqua e le speculazioni sui Ponti del mese di aprile – aggiunge Dona – In testa alla Top ten dei rincari mensili ci sono tutte voci legate alle vacanze. Al 1° posto i voli europei che in appena un mese salgono del 34,1%, oltre un terzo, medaglia d’argento per i voli intercontinentali con +27,3%. Medaglia di bronzo per Voli nazionali che costano il 26,6% in più rispetto a marzo. Appena giù dal podio Alberghi e motel che segnano un **balzo mensile del 13,1%**».
Codacons conferma: è stangata
Anche per il Codacons si conferma la stangata di primavera. “A influire sull’inflazione non solo le festività di Pasqua, che hanno portato ad un fortissimo rialzo dei generi alimentari (+3,2% per cibi e bevande ad aprile), ma anche i ponti di primavera, col calendario che ha consentito agli italiani di trascorrere giorni di vacanza fuori casa – spiega il Codacons – Non a caso il comparto del trasporto aereo registra rincari vertiginosi, con i prezzi dei voli nazionali che salgono del +24% su base annua e del +26,6% sul mese precedente, +13,6% i voli internazionali (+31,6% su mese), +17,1% i voli europei (+34,1% su base mensile), mentre i traghetti rincarano del 16,6% e i pacchetti vacanza del +5,4%. Le tariffe di alberghi e motel sono salite ad aprile del +5,6% su anno – denuncia ancora il Codacons – quelle di case vacanze e b&b del +4,5%”.
Listini impazziti
Per il presidente dell’associazione Gabriele Melluso "in occasione delle festività pasquali i listini di alcuni beni alimentari hanno registrato una vera e propria impennata. È il caso del burro, che su base annua rincara del +17,8, e del caffè, che aumenta addirittura del 21,7%. Il bene re della Pasqua, il cioccolato, accelera il trend al rialzo e sale del +12% e il cacao del +15,6%. Tensioni anche sul fronte delle uova di gallina, tra i prodotti più consumati a Pasqua, i cui prezzi aumentano del +5,7% su anno, ma la lista dei rincari è lunga: bevande analcoliche +8,7%, agrumi +9,5%, pesche +8,4%, frutti a bacca +7,6%, insalata +7,5%, pomodori +6,2% carne bovina +4,8%, carne ovina +4,9%, formaggi e latticini +4,8%". Per Melluso sono "aumenti solo in parte determinati dalla crisi delle materie prime che sta interessando i prezzi di alcuni prodotti, e che sono causati anche da fenomeni speculativi legati ai maggiori consumi delle famiglie durante le feste".
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