Inflazione alta: quanto durerà ancora in Italia e in Europa?
L'assestamento arriverà nel 2024
Pubblicato il 10 gennaio 2023
Ormai lo sappiamo: l'inflazione alta sta condizionando acquisti, budget familiare, prestiti. Ma quanto durerà? Come sottolinea un'analisi di Moneyfarm, “la morsa dell’inflazione sull’economia dovrebbe cominciare ad allentarsi nel corso del 2023, per poi assestarsi definitivamente nel 2024”.
Si va quindi verso livelli più contenuti, ma – specie nell'anno appena iniziato – ancora alti, soprattutto se confrontati con i livelli particolarmente bassi registrati nell'ultimo decennio.
L'inflazione in Europa
Secondo la Commissione Ue, nel 2023 l’inflazione sarà ancora al 7% nell’Unione Europea e al 6,1% nell’area Euro. Resterà sostenuta anche nel 2024, andando però verso la normalizzazione: 3% nell'Unione e 2,6% nell'area euro.
"Il forte aumento inflattivo – sottolinea Moneyfarm - sta colpendo un’economia globale ancora alle prese con le conseguenze economiche della crisi pandemica e della guerra in Ucraina", con l’Ue che "risulta essere tra le regioni più esposte a causa della sua vicinanza geografica e della forte dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili russe".
Inflazione, consumi e risparmi
Ma perché l'inflazione si scarica sui consumi e sui prestiti? Oltre alla ragione più intuitiva (i prezzi aumentano e, quindi, con la stessa spesa ci comprano meno cose) ce n'è un'altra meno visibile: l'inflazione “sta erodendo il valore reale dei risparmi aggiuntivi accumulati durante la pandemia”. Si prevede, infatti, che la crescita dei consumi privati reali rallenterà dal 3,7% nel 2022 allo 0,1% nel 2023, prima di risalire all’1,5% nel 2024.
In pratica, le risorse messe da parte e tenute ferme sul conto corrente vengono “consumate” anche se non spese. Un'inflazione del 7% vuol dire infatti che 1.000 euro di oggi varranno 930 euro tra un anno: 70 euro evaporati senza comprare nulla.
L'inflazione in Italia
E in Italia? Il tasso di inflazione dovrebbe salire a 8,7% quest’anno e scendere al 2,3% entro il 2024. Il problema, però, non sta solo dei rincari. L'aumento dei prezzi è accompagnato da un forte rallentamento dell'economia: il Pil italiano dovrebbe crescere solo dello 0,3% nel 2023 e dell’1,1% nel 2024. Si concretizza quindi, soprattutto nell'anno appena iniziato, la cosiddetta stagflazione: uno scenario economico non certo positivo nel quale l'elevata inflazione si accompagna a un stagnazione economica.
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Il profilo dell'autore
Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.