I dati sui prestiti di Confcommercio e Bankitalia
22 ott 2014 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

Secondo i due istituti le banche sono anche restie a concedere credito agli italiani
Confcommercio e Banca d'Italia hanno diffuso i loro dati sulla situazione dei prestiti in Italia, in particolare sulla facilità con cui è possibile ottenere credito dalle banche. Sono stati presi in esame i comportamenti degli istituti di credito in relazione alla concessione sia dei prestiti online che di quelli richiesti direttamente nelle sedi delle stesse banche. Non ne è emerso un quadro molto incoraggiante e pare che le casseforti del credito risultino sempre più chiuse. E questo mentre i tassi d'interesse proseguono nella loro risalita. Questa “chiusura”, è ormai considerata da più parti una vera e propria piaga che paralizza l'economia, che rallenta o che addirittura ostacola la crescita delle aziende e impedisce spesso alle famiglie di tirare avanti quotidianamente. Unica àncora di salvezza, dicono gli esperti, rimane il web, che dimostra di supportare le famiglie nel confronto tra i prestiti online, guidandolo alle migliori modalità che facilitano la richiesta del finanziamento giusto.
Campanello d'allarme.L'allarme sulle banche, invece, suona da tempo. Già da tempo, l'Osservatorio sul credito di Confcommercio ha pubblicato i dati che riguardano la concessione dei prestiti da parte degli istituti di credito in favore di famiglie e privati: i prestiti erogati dalle banche sono da tempo in calo costante, e a poco o niente serve il miraggio della ripresina sbandierata da esperti e operatori del settore. Basti pensare che, anche se a settembre secondo l'Abi i prestiti in media sono scesi del 2,3%, ad agosto registravano un calo medio del -2,5% su base annua (dal -2,6% di luglio), con un -0,8% di media dei finanziamenti concessi alle famiglie sempre ad agosto (a luglio il dato era -0,7%) e un -3,8% di media dei prestiti a società non finanziarie.
Oltre al danno, la beffa.Perché paradossalmente, come emerge dalle statistiche della Banca d'Italia, le stesse banche, così sparagnine nell'erogare i prestiti, incassano nei loro depositi sempre più soldi: non a caso il tasso di crescita dei depositi bloccati destinati al settore privato è passato dal 2,9% di luglio al 3,1% di agosto.
Al calo dei prestiti, insomma, corrisponde l'aumento della liquidità disponibile per gli istituti di credito. A questo punto diventa indispensabile per individuare il prestito personale con la rata più bassa, affidarsi al web, unico salvagente che consente d'individuare i pochi canali che permettono alla domanda di un finanziamento di trovare accoglimento.
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