Giro di vite per i prestiti ai famigliari dei bancari

Bankitalia, dopo Mps, vuole attenzione

Dopo Mps Bankitalia impone il giro di vite per i prestiti ai famigliari dei bancari

Pubblicato il 13 febbraio 2013

Quello di Montepaschi è uno scandalo terribile, reso ancora più terribile dagli strascichi che sta avendo. Tutti a danno dei risparmiatori, ovviamente. Una delle peggiori prese in giro arriva adesso, quasi una beffa, la tipica chiusura della stalla dopo che tutti i buoi sono scappati. Nei giorni scorsi la Banca d'Italia ha inviato a tutte le banche un avviso in merito alla “concentrazione dei rischi”, oggetto di un'altra circolare datata  dicembre 2006. All'epoca la circolare probabilmente cadde nel dimenticatoio, visto l'esito che ha avuto a Siena, ora invece Bankitalia ci tiene di più e da parecchie parti si dice che l'iniziativa sia stata dettata proprio dal caso Mps, soprattutto in relazione agli affidamenti che sono stati effettuati da Montepaschi ai famigliari dei top manager.

Nella circolare Bankitalia scrive che “obiettivo è agevolare il corretto censimento” dei soggetti collegati alla banca ai quali “riferire i limiti prudenziali” inerenti le “attività di rischio e le procedure di deliberazione delle transazioni”. In sostanza Bankitalia impone una stretta relativamente a esponenti bancari e a loro famigliari coi quali gli istituti di credito  intrattengano rapporti di credito o rapporti di qualsiasi altra natura. D'ora in avanti sarà necessario che ogni delibera venga assunta con le maggioranze che sono necessarie per assicurare la “massima trasparenza”. E qui sta la beffa, perché ora, quando i buoi sono scappati dalla stalla di Siena, Bankitalia parla di massima trasparenza. In base alla circolare ogni banca “può effettuare una mappatura dei soggetti collegati ex ante”, cioè prima e indipendentemente dall'aver instaurato relazioni creditizie o relazioni di altra natura, e dei soggetti collegati ex post, cioè al momento dell'instaurazione dei rapporti. Bankitalia poi elenca tre precauzioni che verranno prese d'ora in poi dagli addetti: la prima, la banca deve censire le sue parti correlate.

Trattandosi di soggetti ben individuati, “ci si attende” dice la circolare, “che l'intermediario sia in grado di effettuare il censimento in modo completo e aggiornato”. Seconda precauzione: ogni parte correlata “fornirà alla banca, sotto la sua responsabilità, l’elenco dei propri soggetti connessi” cioè famigliari stretti e società controllate o controllanti. A questo punto la banca dovrà verificare queste dichiarazioni sulla base delle informazioni in suo possesso (informazioni ricavate dal Cerved o dalla centrale  rischi) ed eventualmente “integrerà il censimento fornito dalla parte correlata”. La terza precauzione: questo benedetto censimento dei soggetti collegati sarà effettuato ex ante, cioè prima che si instaurino con la banca rapporti creditizi ma anche ex post, cioè proprio al momento dell’instaurarsi di rapporti con nuovi clienti che non siano già stati censiti come soggetti collegati ma per cui si può presumere “che ci siano rapporti di collegamento”.

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

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