Con il doppio quinto il prestito diventa extralarge

La cessione del quinto si sdoppia

Ha una durata più lunga rispetto alla cessione del quinto, permette di ottenere importi più elevati e può essere richiesto anche dai cattivi pagatori

Pubblicato il 16 settembre 2014

Per chi è stato già inserito o segnalato nei sistemi di informazioni creditizie come cattivo pagatore, o per chi ha in corso un prestito e non può accedere ad altre forme di credito al consumo, il doppio quinto può rappresentare una forma di finanziamento alternativa.

Come già dice il nome, si tratta di una forma di finanziamento molto simile alla cessione del quinto che prevede una rata mensile non superiore a un quinto dello stipendio netto che viene detratta direttamente dalla busta paga.

Detto anche prestito delega o delega di pagamento, il “doppio quinto” però, a differenza della cessione del quinto, può essere concessao solo e soltanto dopo l’espressa autorizzazione da parte del datore di lavoro.

Poiché la rata può essere pari al 40% dello stipendio, prima di chiedere questa forma di finanziamento occorre valutare però la propria capacità di rimborso nel tempo. 

La durata del contratto di finanziamento può andare dai 24 ai 120 mesi e non è necessario produrre una documentazione che attesti o giustifichi la destinazione della somma richiesta. La restituzione del capitale avviene tramite le rate mensili detratte direttamente dal datore di lavoro.

In fase di stipula del contratto di doppio quinto, il soggetto richiedente è obbligato a sottoscrivere un’assicurazione vita e rischio impiego che tutela familiari ed eredi nel caso di insolvenza dovuta a decesso prematuro rispetto al termine naturale della scadenza del contratto o nell’eventualità di perdita del posto di lavoro. Nel caso dei pensionati ovviamente viene richiesta la sola polizza assicurativa vita. Questo permette all'Istituto bancario di rifarsi sul premio versato alla compagnia assicurativa, automaticamente responsabile della restituzione del capitale erogato in fase di finanziamento. La compagnia di fatto si sostituisce al cliente per il rimborso del capitale residuo dovuto. Allo stesso modo, con la polizza rischio impiego, in caso di perdita del lavoro, anche se temporanea, l'agenzia paga le somme dovute per conto del titolare della polizza che ha richiesto il finanziamento. Quest’ultimo dovrà poi restituire la somma anticipata dalla compagnia secondo quanto concordato nella polizza stipulata. Nel momento in cui troverà un altro lavoro, la cessione del doppio quinto verrà riavviata e trasferita nella nuova busta paga.

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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.

In passato ha collaborato, tra gli altri, con il settimanale Soldi, la testata on line Etica News e il portale dedicato alle donne alfemminile.com. Ha condotto i servizi esterni della trasmissione Salvadenaro, programma di educazione finanziaria andato in onda sul canale 7Gold. Collabora attualmente con le testate on line Lamiafinanza.it, Lamiafinanza-green.it, Lamiaprevidenza.it, Banca e Mercati, e i mensili Largo Consumo e Bluerating.

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