Aumentano le donne che richiedono un prestito

Sempre più prestiti alle donne

L'ultimo report di AZ Holding

Pubblicato il 25 febbraio 2015

Secondo l'ultimo report curato dall'Osservatorio statistico di Az Holding, società attiva nell'infoproviding e nel credit servicing, gli uomini di casa italiani sono troppo indebitati: per questo, ormai, sono sempre più le donne quelle che chiedono i prestiti. In quattro anni, dal 2011 al 2014, le donne che richiedono prestiti sono passate dal 28,6% al 32,7% mentre gli uomini sono scesi dal 71,4% al 67,3%. “Il marito o il padre, sempre più spesso, è già pesantemente indebitato e allora l'unica persona che può richiedere un prestito diventa la donna, la moglie, la madre quando non addirittura la nonna. Persone che oggi sono diventate il pilastro delle famiglie”, spiega Carmine Evangelista, ad di Az Holding. Non solo: siccome il reddito femminile è, in media, inferiore rispetto a quello maschile, si spiega così, almeno in parte, l'aumento di circa il 7% dei prestiti personali concessi a coloro che guadagnano meno di mille euro al mese.

Una crisi in chiaroscuro. La notizia, di per sé, non è entusiasmante, perché fotografa solo un altro aspetto della crisi imperante: crescono, cioè, le debitrici perché sono molte di più, rispetto al passato anche recente, le donne che fanno fatica a pagare i propri debiti insoluti. La riduzione della forbice uomo-donna, sostiene il report, è un segnale chiaro del fatto che le famiglie italiane provano ad accedere al credito usando tutte le fonti economiche a loro disposizione. Ecco dunque che sempre più spesso è la moglie che chiede il prestito al posto del marito o di altri membri della famiglia, tutti probabilmente già indebitati in maniera pesante. La nota positiva, se così vogliamo considerarla,  di questa faccenda è che questo aspetto della crisi viene percepito anche come indice di una migliore partecipazione delle donne al mondo del lavoro, dal momento che l'indagine attesta che molti prestiti vengono concessi alle donne tramite cessione del quinto dello stipendio.

Stipendi bassi in aumento. Dall'indagine di Az Holding vengono fuori altri particolari. Aumentano in quattro anni di quasi sette punti percentuali (dal 59% al 65,5%) coloro che, dipendenti o pensionati, se la cavano ogni mese con un reddito medio inferiore ai mille euro. Il trend, spiega il report, trova spiegazione nell'uso sempre più frequente delle formule contrattuali temporanee che ammettono stipendi esigui, soprattutto per le donne, retribuite in media con salari inferiori rispetto agli uomini.

Aumentano i debitori stranieri. Crescono anche i debitori di nazionalità estera, che passano dal 15,1% al 17.2% e crescono i dipendenti e i pensionati pubblici in difficoltà finanziaria: nel 2011 erano, rispettivamente, il 2,2% e l'1,1% degli italiani, nel 2014 sono saliti al 4,9% e al 3,8%. In contrasto, diminuiscono imprenditori e liberi professionisti in difficoltà (erano il 17,8% nel 2011, sono stati il 13,1% nel 2014).

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

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