
Credit score
Il credit score indica la probabilità che un richiedente non riesca a rimborsare un finanziamento. È il risultato di un’analisi completa del merito creditizio e viene utilizzato ogni volta che si richiede un credito al consumo, un prestito personale o un mutuo per la casa.
Questo numero serve a stimare il rischio di insolvenza e a decidere se concedere o meno il finanziamento, considerando le caratteristiche del cliente e la sua storia di pagamento. Per costruirlo, gli intermediari combinano informazioni provenienti da più fonti:
- dati forniti dal richiedente, come informazioni personali, lavorative e reddituali;
- credit bureau privati (SIC), che forniscono il Bureau Score. Tra questi ci sono CRIF, Experian, Eurisc e C.T.C.;
- banche dati pubbliche gestite dalla Banca d’Italia, come la Centrale dei Rischi (C.R.) e la Centrale Rischi Importi Contenuti (C.R.I.C.), utili per verificare eventuali posizioni in sofferenza.
Se il richiedente è già cliente dell’istituto, si dà maggior peso ai dati storici interni, aggiornandoli continuamente. Se è nuovo, si incrociano più fonti per avere un quadro completo e affidabile. Grazie all’uso combinato di dati pubblici e privati, la valutazione diventa più precisa e coerente.
È importante sottolineare che il punteggio non è uguale per tutti: ogni intermediario calcola il rating secondo i propri criteri, tenendo conto del tipo di prodotto finanziario richiesto.
Componenti del punteggio
Il credit score riflette sia il profilo personale del richiedente sia la sua esperienza con il credito. Tra gli elementi considerati ci sono:
- il profilo personale e lavorativo;
- i redditi dichiarati;
- lo storico dei pagamenti su prestiti e altri rapporti di credito.
Lo storico dei pagamenti è particolarmente importante perché mostra la regolarità nei rimborsi, eventuali ritardi o inadempienze. Queste informazioni provengono sia dai dati già disponibili presso l’intermediario, sia dai SIC privati, come CRIF, Experian, Eurisc e C.T.C., che forniscono report immediati, sia dalle banche dati pubbliche di Banca d’Italia (C.R. e C.R.I.C.).
Nel calcolo del punteggio conta anche la coerenza tra il richiedente e il finanziamento richiesto. Per questo motivo, gli intermediari applicano regole diverse a seconda del tipo di prodotto, che sia credito al consumo, prestito personale o mutuo. Il rating finale riflette quindi le politiche interne dell’istituto e il tipo di finanziamento, con pesi che possono variare da un operatore all’altro.
Se il cliente è già noto, prevalgono i dati storici interni; se è nuovo, si integrano più fonti per ridurre le incertezze e stimare meglio il rischio. L’obiettivo è ottenere un punteggio sintetico, rapido e comparabile, che faciliti la decisione sulla concessione del credito e ne evidenzi la coerenza con il profilo del richiedente.
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