Prestiti in frenata?

Leggero calo a marzo per gli indicatori del credito italiano. Dopo vari mesi di crescita generalizzata, nel 2022 per la prima volta si sono accese le spie corrispondenti ai tre principali indicatori, ovvero prestiti finalizzati, prestiti personali e mutui. Tutto, molto probabilmente, per via dell’inflazione e del clima che si respira sullo scenario internazionale. È un po’ questo che viene fuori dalla lettura del nuovo Rapporto sul Credito Italiano – Trends & Insights diffuso da Experian.

Come dicevamo, sono in flessione rispetto al mese precedente – quindi febbraio 2022 – tutte e tre i più importanti indicatori del credito, con il seguente dettaglio:

  • prestito finalizzato: -2,48%;
  • prestito personale: -3,47%;
  • mutui: -9,93%.

Ma aumenta il ricorso alle piattaforme digitali

Ed è questo, secondo quanto riferisce Experian nella sua rilevazione, l’unico dato che ha confermato la sua crescita: l’utilizzo delle piattaforme digitali per l’accesso al credito ha registrato infatti un +10,53% rispetto a febbraio. E dal confronto con lo stesso mese del 2019 si arriva addirittura a una variazione a tripla cifra: +112,49%. Questo in scia alla sempre più frequente ricerca, da parte dei consumatori, di risposte rapide e semplici.

Armando Capone, chief commercial officer di Experian, nella nota diffusa ai primi di aprile sostiene che, in ogni caso, “resta incoraggiante la crescita costante dell’utilizzo di piattaforme digitali per accedere al credito, anche durante un mese tendenzialmente negativo. La rapidità e trasparenza dei processi sta spingendo sempre più i consumatori verso l’utilizzo di canali e piattaforme di nuova generazione”.

Personale o finalizzato: come sono andati i prestiti?

Allargando il confronto con gli anni precedenti, si nota una cosa: e cioè, la diversa evoluzione che le due categorie di prestiti hanno avuto dal 2019 a oggi. In particolare:

  • rispetto al mese di marzo dello scorso anno, il prestito finalizzato ha registrato un -5,74%, in lieve calo, quindi; il paragone con il marzo del 2020, però, indica un vertiginoso +200,84%; che è un po’ come “vincere facile”, però, tenuto conto che quello fu il primo mese di lockdown della prima devastante ondata di Covid-19; la comparazione con il 2019 – periodo pre-pandemia – dà un esito leggermente positivo, pari al +3,12%;
  • il prestito personale segna un -41,11% rispetto al marzo del 2019, ma un +277,22% dal marzo del 2020 e un +11,10% in confronto al marzo 2021.

Quindi abbiamo la categoria del cosiddetto “credito collegato” che ha un po’ frenato dopo essersi riportata sui valori pre-pandemici, e un prestito personale che prosegue il suo recupero ma che è ancora lontano dai valori precedenti all’avvento del Covid-19.

Per quale motivo (e dove) si fa più ricorso al prestito?

Lo smartphone resta la principale ragione alla base della domanda di un prestito finalizzato, anche se – spiega Experian nella sua nota – “la percentuale diminuisce dal 28,1% di febbraio 2022 al 27,2% di marzo 2022”. Giù anche le richieste di acquisto di un’auto nuova (oggi al 11,9%).

Poche le regioni che riportano dati positivi: per i prestiti finalizzati Valle D’Aosta (+5,06%), Trentino-Alto Adige (+2,69%), Liguria (+1,32%), Campania (+0,78%) e Calabria (+0,34%), per i personali Sardegna (+7,80%), Campania (+7,73%), Basilicata (+6,70%), Puglia (+5,48%), Abruzzo (+4,52%) e Calabria (+4,28%). 

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Il profilo dell'autore

Credito e Consumi
blog di Maria Paulucci

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, a Milano dal 2006. Dal 2007 al 2011 ha lavorato in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori. Nell'agosto del 2011 si è unita alla squadra di Blue Financial Communication. A dicembre 2017 è iniziata la sua esperienza in AdviseOnly.

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