Scende l'inflazione, sale il prezzo della spesa

Scende l'inflazione, sale il prezzo della spesa

1.000 euro in più l’anno per cibo e bevande

Pubblicato il 1 marzo 2023

A febbraio l’inflazione scende al 9,2% ma il carrello della spesa viaggia a valori molto più alti: +13% su base tendenziale con l’inflazione sui prodotti alimentari e bevande analcoliche al +13,5%. È quanto emerge dalle stime Istat sull’inflazione di febbraio secondo cui "la flessione è frutto dell’attenuazione delle tensioni sui prezzi dei beni energetici”.

Attenzione, però, ai prezzi del carrello della spesa, che tornano a salire riportando in drammatica attualità l’ipotesi che gli italiani siano costretti a chiedere prestiti personali per sbarcare il lunario.

Ci vogliono 1.000 euro in più per mangiare

Secondo le associazioni dei consumatori servono oltre 1.000 euro in più l’anno solo per mangiare, per comprare cibo e bevande. "Il calo dell’energia fa scendere l’inflazione ma per gli alimentari è nuovo record - scrive Assoutenti -. L’emergenza prezzi non è ancora superata, e il ribasso dell’inflazione registrato a febbraio è dovuto unicamente alla discesa delle tariffe dei beni energetici regolamentati e non”.

Alimentari +13,5%

"In tema di prezzi e inflazione è ancora presto per cantare vittoria - spiega il presidente Furio Truzzi - Le dinamiche dei listini mostrano ancora incrementi pesanti per beni primari come gli alimentari, che a febbraio si impennano al +13,5% su anno, con un aumento del +1,8% rispetto al mese precedente. Una famiglia con due figli si ritrova così a spendere oggi +1.038 euro annui solo per il cibo, +761 euro la famiglia tipo".

Codacons, calo dell'inflazione “illusorio”

Il Codacons parla addirittura di calo dell’inflazione “illusorio” legato solo alla discesa dei beni energetici, mentre i prezzi del carrello della spesa e dei generi ad alta frequenza di acquisto continuano a salire.

"L’inflazione al 9,2% equivale a un maggiore esborso pari a +2.691 euro annui per la famiglia tipo, spesa che sale a +3.485 euro per un nucleo con due figli - analizza il Codacons - Nonostante la decelerazione del tasso generale registrata dall’Istat negli ultimi due mesi, i prezzi dei prodotti più acquistati dai cittadini rimangono a livelli elevatissimi, con il carrello della spesa che addirittura sale al +13% dal +12% del mese precedente, mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto passano da +8,9% a +9%".

Unc, stangata da 2.854 euro su base annua

Secondo l'Unione nazionale consumatori l’inflazione al 9,2% comporta ripercussioni che vanno da oltre 2.600 euro a oltre 3.200 euro a famiglia, a seconda dei componenti del nucleo familiare. Per una coppia con due figli, ribadisce l’Unc, sono 1.038 euro in più l’anno solo per il cibo.

"Non bisogna farsi trarre in inganno dalla riduzione dell’inflazione, che non risolve i problemi delle famiglie - spiega il presidente Unc Massimiliano Dona - Il costo della vita, insomma, cresce sempre più, anche se ad un ritmo inferiore. Per una coppia con due figli, l’inflazione al 9,2% significa una stangata pari a 2.854 euro su base annua, di cui 1.038 euro solo per mangiare e bere. Per una coppia con un figlio, la spesa aggiuntiva è pari a 2.632 euro, 937 euro per cibo e bevande. In media per una famiglia il rincaro è di 2.218 euro, 761 euro per prodotti alimentari e bevande analcoliche. Il primato spetta sempre alle famiglie numerose con più di tre figli con una mazzata pari a 3.212 euro, 1.240 solo per nutrirsi".

Federconsumatori, governo intervenga per i più deboli

Per Federconsumatori, con l’inflazione a questo livello le ricadute per ogni famiglia sono di oltre 2.700 euro l’anno. Non bisogna dimenticare, ricorda l’associazione, che "tali aumenti pesano in misura maggiore proprio sulle spalle delle famiglie meno abbienti, aumentando così le disuguaglianze, le ingiustizie e le difficoltà nel nostro Paese. Per questo bisogna non abbassare l’attenzione su questo tema: il governo è chiamato ad avviare serie politiche di contrasto alle disuguaglianze e di sostegno alle famiglie".

Osservatorio Federconsumatori, italiani a caccia di offerte

Secondo l’Osservatorio nazionale Federconsumatori crescono di giorno in giorno le rinunce a cui sono costrette le famiglie: l’associazione parla di una riduzione dei consumi di carne e pesce pari al -16,9%, con uno spostamento verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati.

Riduzione anche nel consumo di frutta e verdura per il 12,9% dei cittadini e ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 47% dei cittadini). In crescita dell’11% anche gli acquisti nei discount, secondo l'Osservatorio.

Vota la news :

Valutazione media: 0,0 su 5 (0 voti)

Altre news

Scrivi un commento

Preventivo prestito

Confronta i prestiti online e risparmia su finanziamenti personali e cessione del quinto.

Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

Prestiti: ottieni fino a 75.000€ Confronto Prestiti