Risparmio globale oltre i 5 mila miliardi di dollari: i possibile effetti

Risparmio globale oltre i 5 mila miliardi di dollari

Calata drasticamente la fiducia dei consumatori

Pubblicato il 3 maggio 2021

È uno degli effetti collaterali della pandemia: il risparmio è aumentato.

Secondo stime di Moody’s riportate dal Financial Times, nel 2020 le famiglie hanno tenuto in tasca 5.400 miliardi di dollari in più rispetto all'anno precedente.

Per dare un'idea della cifra, si tratta dell'equivalente del 6% del Pil globale.

Perché il risparmio è cresciuto

Ma come, più risparmi in tempi di crisi? La contraddizione è solo apparente.

Prima di tutto, la crisi innescata dalla pandemia non è solo economica ma anche di fiducia. Ci sono lavoratori, famiglie e intere categorie che hanno visto ridursi il proprio reddito, condizionando la possibilità di spendere.

In altre occasioni, i consumi e la sottoscrizione di prestiti sono stati frenati dall'incertezza: in un panorama nebuloso, meglio essere cauti.

La stima di Moody's è poi il risultato di situazioni disomogenee. La crescita del risparmio è sostenuta soprattutto dalla famiglie con un reddito più alto, visto che i nuclei con meno risorse sono obbligati a spenderle per necessità primarie.

La fiducia cresce

Questo gruzzolo, che vale una bella fetta del prodotto interno lordo mondiale, è quindi destinato a muoversi (almeno in parte) nel momento in cui tornerà (ancor prima di una condizione economica oggettivamente stabile) la fiducia.

I primi segnali positivi, grazie all'allentamento delle restrizioni e alla campagna vaccinale, si avvertono già.

Secondo il Global consumer confidence survey di The conference Board, nei primi mesi del 2021 l'indice che quantifica la fiducia dei consumatori ha raggiunto i 108 punti, dieci in più rispetto al quarto trimestre 2020. Ma non solo: non si vedevano questi livelli dal 2005.

Il quadro però resta difforme. L'andamento positivo è condiviso da 49 Paesi sui 65 esaminati. La fiducia è più elevata in alcune aree, come il Nord America (che, nonostante un leggero calo si assesta a 110 punti).

L'Europa è molto più indietro (appena 87 punti), ma ha registrato un balzo in avanti di ben 11 punti rispetto a dicembre 2020.

La strada verso la ripresa

Il ritorno della fiducia e la riapertura di alcune attività (come quelle turistiche), abbinati al risparmio accumulato, potrebbe accelerare la ripresa dei consumi e produrre un rimbalzo capace di spingere la ripresa.

Nel caso dell'Italia, un'altra analisi di Moody's offre buone prospettive. Le riaperture e la maggiore possibilità di spostarsi tra una regione all'altra dovrebbero "sostenere a breve termine la crescita economica", in attesa che le risorse del Recovery plan, se ben sfruttate, portino a una ripresa più solida.

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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