Per far fronte all’inflazione meglio rateizzare

Per far fronte all’inflazione meglio rateizzare

Soprattutto per gli acquisti online

Pubblicato il 17 maggio 2022

In tempi di incertezza economica come l’attuale, con un’inflazione che porta a spendere di più per acquistare anche beni di prima necessità, il ricorso ai risparmi messi da parte o a prestiti personali permette ancora alle famiglie di programmare alcuni acquisti importanti e a far fronte ai pagamenti ricorrenti.

Ma si sta affermando anche un altro sistema per poter continuare ad accedere a beni e servizi pur pagando in modo flessibile. Una ricerca commissionata da United, player europeo nel credito istantaneo, e condotta dall’istituto Mix Factory in Italia, Spagna, Germania, Francia e Portogallo, dimostra come si stia affermando la tendenza a “rateizzare” gli acquisti in particolare online, anche per far fronte a importi medio-piccoli e per periodi di media durata.

L’importo delle rate

L’indagine realizzata da United mette in rilievo come la possibilità di frazionare il pagamento rappresenti per molti consumatori europei un’opzione molto gradita per poter continuare a fare acquisti.

In particolare emergono due grandi tendenze: il crescente interesse per i pagamenti ripartiti su un maggior numero di mensilità e la necessità di conciliare istantaneità del credito e tutela del consumatore.

Se si guarda al nostro Paese emerge come fra tutti gli italiani che hanno scelto un pagamento frazionato, il 54% lo ha fatto per acquisti online, una percentuale maggiore degli spagnoli (44%) ma inferiore ai francesi (61%) e ben lontano dai tedeschi (78%); il 46% lo ha scelto per importi inferiori a 800 euro, ammontare inferiore a quello di altri paesi (54,5%).

È invece più alta (22%) rispetto alla media degli altri paesi (13%) la percentuale di chi fa acquisti per un importo compreso tra gli 800 e i 1000 euro; 33% con rimborso rateizzato da 7 a 12 rate mensili.

I tempi di rimborso

I rimborsi più lunghi sono piuttosto frequenti in Italia e in Germania (54%); mentre questa preferenza diminuisce in Spagna, Portogallo e Francia, registrando rispettivamente il 47%, il 40% e solo il 22% di utenti che hanno deciso di dilazionare il rimborso in più di 7 rate mensili.

Allo stesso modo, la quota di acquisti superiori a 800 euro è maggiore in questi Paesi: 35% degli utenti francesi contro il 40% dei portoghesi, 50% degli spagnoli, 52% degli italiani e 58% dei tedeschi.

La fiducia come criterio di scelta

La fiducia nel brand che offre il servizio rimane il primo criterio di scelta per decidere se fare ricorso o meno al pagamento frazionato. In particolare, in Italia, il 42% dei consumatori ha scelto questo sistema perché si fidava del marchio o del sito web che lo offriva.

Il fattore “fiducia” resta il criterio di decisione principale per il 53% dei francesi e il 39% degli spagnoli intervistati, meno determinante per il 27% dei portoghesi e il 22% dei tedeschi. Quindi la notorietà del marchio del pagamento frazionato è un fattore necessario ma non determinante, soprattutto in Italia e in Francia. Infatti, solo il 33% degli utenti italiani di “split payment” e il 26% di quelli francesi hanno scelto questa soluzione di pagamento perché conoscevano il marchio che la offriva, rispetto al 53% di utenti in Germania e Portogallo e al 43% in Spagna.

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Il profilo dell'autore

Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.

In passato ha collaborato, tra gli altri, con il settimanale Soldi, la testata on line Etica News e il portale dedicato alle donne alfemminile.com. Ha condotto i servizi esterni della trasmissione Salvadenaro, programma di educazione finanziaria andato in onda sul canale 7Gold. Collabora attualmente con le testate on line Lamiafinanza.it, Lamiafinanza-green.it, Lamiaprevidenza.it, Banca e Mercati, e i mensili Largo Consumo e Bluerating.

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