Le nuove regole della black list Crif per cattivi pagatori

Le nuove regole della black list Crif per cattivi pagatori

Pubblicato il 9 ottobre 2019

Cambiano le regole per i cattivi pagatori che, in Italia, non sono un esercito, ma esistono (sono meno del 2% quelli che pagano in ritardo o non rimborsano le rate) e vengono tenuti d'occhio. Con le riforme recenti del codice della privacy per quanto riguarda il settore del credito al consumo, d'ora in poi la notizia dell’inserimento dei propri dati nel Crif, il Centro rischi finanziari, potrà arrivare anche sul cellulare. In pratica, i cattivi pagatori, prima di essere segnalati, riceveranno un sms, velocizzando il sistema e garantendo ancora di più il debitore dal rischio delle segnalazioni effettuate a sua insaputa. Il nuovo sistema non riguarderà solo i prestiti personali e i mutui, ma anche il leasing, il noleggio a lungo termine e le altre nuove forme di finanziamento disponibili dalle piattaforme fintech che operano sul web.

Black list Crif con la data di scadenza. Le nuove regole per la segnalazione nella black list del Crif (e per la cancellazione) sono stati messi nero su bianco dal Garante della privacy tramite un'intesa con le associazioni di categoria, tenendo conto del Gdpr, General data protection regulation, il regolamento Ue entrato in vigore l'anno scorso che introduce la disciplina circa la protezione dei dati personali in modo da tutelare gli interessati sia dai furti dei dati che da eventuali consultazioni non autorizzate. Con la nuova disciplina, i nomi degli inadempienti e i dati dei prestiti personali loro assegnati non rimarranno per sempre nella banca dati consultabile da tutte le banche: vengono, infatti, introdotti i tempi certi di conservazione dei dati nell’archivio; al termine di questo lasso di tempo i dati dovranno essere eliminati. Da ricordare che si resta segnalati nel database del Crif per tempi diversi a seconda della gravità dell’inadempimento o del tipo di finanziamento richiesto: questo per evitare che, per esempio, chi ha saltato soltanto un paio di rate, ma le ha poi rimborsate, venga equiparato a chi si dimostra moroso cronico.

Si rimane nella black list da 90 giorni a 5 anni. I nuovi tempi di conservazione dei dati nelle liste del Crif entreranno in vigore a breve, visto che il nuovo Codice deontologico è stato approvato con l’impegno di applicarlo da parte delle associazioni di categoria. Le tempistiche variano a seconda delle situazioni: se si richiede un prestito, per esempio, la permanenza nella lista nera del Crif non può durare più di 180 giorni, che si riducono a 90 giorni se la richiesta non viene accolta oppure se l’interessato rinuncia prima dell’erogazione del prestito personale. Se, invece, il prestito viene rimborsato integralmente e senza ritardi, i tempi si allungano, ma l'iscrizione dei dati non può durare oltre cinque anni dalla data di scadenza del contratto. Questo periodo di tempo può allungarsi se al Crif esistono informazioni di ulteriori mancati pagamenti dello stesso debitore che siano relativi ad altri contratti. Terza ipotesi: se i pagamenti sono eseguiti con un ritardo che non sia superiore alle due rate o ai due mesi, periodi entro i quali le insolvenze vengono regolarizzate, si resta iscritti nella black list per un anno a partire dal saldo del pregresso dovuto. Se, invece, il ritardo supera le due rate o i due mesi, allora il termine di tempo raddoppia e diventa di due anni, sempre a decorrere dal momento dell'avvenuta regolarizzazione. Infine, se i debiti non vengono rimborsati del tutto, le informazioni sul mancato pagamento restano al Crif per massimo tre anni decorrenti dalla scadenza del contratto, ossia dalla fine del piano di rimborso prestabilito. Se, però, subentrano altre vicende che rendano necessario l'aggiornamento dei dati, è possibile stare nella lista nera Crif fino a 5 anni. 

Visto che parliamo di dati personali, il nuovo Codice prevede una serie di misure per la loro protezione sia dai furti che dai crash dei sistemi informatici. Sono state inoltre stabilite delle garanzie per circoscrivere al minimo il numero di persone autorizzate a consultarli. Tutto questo verrà riepilogato in un’apposita informativa che viene comunicata al richiedente del prestito personale prima della sottoscrizione del finanziamento, i cui dati potranno essere inseriti nel Crif o in un altro Sistema di informazioni creditizie.

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

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