La stangata d'autunno ci costerà 3.000 euro
18 set 2024 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

Diverse le voci comprese
Era così bello il film La Stangata. Nel 1973 il regista George Roy Hill, aveva dato l'idea di una roba quasi “simpatica”, con due “figoni” a fare i truffatori affascinanti come Robert Redford e Paul Newman. Oggi, purtroppo, le cose sono radicalmente cambiate e la stangata, di solito, è sinonimo di batosta che arriva sulle spalle (e nelle tasche) dei consuamtori. Anche questa volta non è diverso. Come osserva Federconsumatori, le famiglie italiane, infatti, al ritorno dalle vacanze si troveranno di fronte alla stangata da “autunno caldo” che, tra spese per scuola, bollette, tariffa rifiuti e altre varie ed eventuali, quest’anno dovrebbe sfiorare 3 mila euro fra settembre e novembre.
Stangata d'autunno
L’Osservatorio nazionale Federconsumatori stima la stangata nell'ordine di 2.970 euro, in aumento di oltre 45 euro rispetto all'anno scorso. Le voci di spesa comprendono le bollette, la Tari, le spese per il riscaldamento, per il materiale scolastico e per la salute, dal momento che molti rimandano al rientro dalle vacanze l’appuntamento con visite e accertamenti.
Scuole e bollette i tasti dolenti
Soltanto la spesa per la scuola, fra libri, dizionari e corredo scolastico supera 1.000 euro. Per le bollette se ne vanno altri 1.094 euro: le visite mediche rimandate o prenotate in autunno (esami compresi) superano i 277 euro. E non è tutto, perché in questo autunno caldo, Federconsumatori ricorda che l’aumento dei costi per le visite mediche e per gli esami medici si traduce spesso in rinuncia alle cure. L’associazione cita il report Deloitte che ha denunciato come il 29% dei consumatori italiani abbia dichiarato di aver dovuto rinunciare a delle cure negli ultimi 12 mesi.
Alimentari d'oro
A tute queste cifre si aggiunge anche il rincaro dell’alimentazione mentre sono in calo i carburanti. Tanto che Federconsumatgori chiede a gran voce di intervenire sull’iva dei generi di largo consumo, creando un Fondo di contrasto alla povertà energetica per agire contro la povertà alimentare. “Nella situazione di difficoltà in cui ancora si trovano molte famiglie, questi costi risulteranno estremamente onerosi e, per alcuni, insostenibili - spiega Federconsumatori - Ma le ripercussioni di questa stangata non si percepiranno unicamente sulle condizioni di vita delle famiglie: rischiano, infatti, di dare un duro colpo al nostro sistema economico, abbattendosi sulla domanda interna e, quindi, sull’intero sistema produttivo”.
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