Italiani abitudinari dei prestiti: il 60% ne ha chiesti almeno tre

Tre richiedenti prestito su quattro hanno un lavoro stabile
Pubblicato il 11 marzo 2022
Più di 50 anni, situazione di lavoro stabile e almeno tre prestiti stipulati: è questo l'identikit dell'italiano che chiede un prestito secondo un sondaggio della società Younited realizzato con l'istituto di ricerca MixFactory.
L'identikit di chi chiede un prestito
Tra gli individui che hanno contratto un prestito con Younited negli ultimi 12 mesi, la fascia di età compresa tra i 40 e i 60 anni è quella prevalente (il 10% in più rispetto alla media della popolazione italiana che ha avuto accesso al credito nello stesso periodo). Tre richiedenti prestito su quattro hanno una situazione stabile nella loro vita professionale (75%) e il 60% degli intervistati convive con un partner.
Prestiti in serie
Gli italiani sono “abitudinari”: il 61% degli intervistati ha stipulato almeno tre prestiti nella propria vita e uno su tre ne ha già sottoscritti più di cinque. Nonostante questo, il mercato italiano, seppur dinamico, è meno vivace dei suoi vicini europei: in Germania, il 46% degli intervistati ha contratto cinque o più prestiti, mentre in Francia la percentuale sale addirittura al 51%.
A cosa servono i prestiti
L’acquisto di un’auto, il finanziamento di lavori di ristrutturazione, l’acquisto di beni per la casa e la realizzazione di un progetto di vita sono tra i principali motivi di utilizzo di credito al consumo e rappresentano l’84% delle domande di prestito. In otto casi su dieci, il credito è compreso tra i 3mila e i 20mila euro.
Cosa guida la scelta
La scelta dell’erogatore di credito dipende da tre criteri: il costo complessivo (39%), la chiarezza dell’offerta (27%) e il tempo di risposta (27%). Quando si parla di costo del prestito, i consumatori italiani si concentrano maggiormente sul Taeg (52%), sul costo totale (40%) e sul tasso nominale (32%, contro il 12% della media degli altri Paesi).
Informazione digitale, firma fisica
Nel 2021, circa due terzi degli italiani (62%) ha cercato informazioni tramite Internet prima di contrarre un prestito al consumo. Si tratta di una tendenza comune a tutti i Paesi europei, dalla Germania (66%) alla Spagna (64%). Al momento, però, soltanto il 7% delle sottoscrizioni dei prestiti avviene online, contro il 16% degli altri mercati.
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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.