Istat, aumentano reddito e propensione al risparmio
10 gen 2024 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

Cresce anche il potere d'acquisto
L’Istat ha pubblicato i dati relativi al terzo trimestre 2023 secondo cui il reddito disponibile delle famiglie è aumentato dell’1,8% rispetto al trimestre precedente e i consumi sono cresciuti dell’1,2%, sempre rispetto al trimestre precedente. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici in Italia è stimata dall'Istat al 6,9%, in rialzo dello 0,6% rispetto al secondo trimestre 2023; il potere d’acquisto delle famiglie italiane, invece, è cresciuto dell'1,3% rispetto al trimestre precedente a fronte di un aumento dei prezzi dello 0,5%.
Il quadro, di fatto, fa il paio con quello dell'ultimo bollettino Crif, secondo cui “incertezza del clima macroeconomico, livello di inflazione e aumento dei tassi di riferimento” hanno un impatto negativo sulle dinamiche del credito non finalizzato, con i prestiti personali che scendono del -3,6%.
Inflazione a dicembre 2023: +0,6% su base annua
L'Istat, intanto, ha diffuso anche i dati provvisori relativi a dicembre 2023: l'inflazione prosegue la fase di calo e si attesta su base annua allo 0,6% (da +0,7% di novembre). Il carrello della spesa è molto superiore e segna un +5,3%, mentre i prezzi al consumo per prodotti alimentari e bevande analcoliche si attestano a +5,9%.
Prosegue la ripresa del potere d'acquisto delle famiglie
“Il potere d’acquisto delle famiglie, dopo la brusca caduta del quarto trimestre 2022, prosegue la ripresa - spiega l’Istat - Tale ripresa, iniziata nel primo trimestre 2023, era stata interrotta dalla lieve flessione del trimestre successivo; la stessa dinamica si osserva per la propensione al risparmio, che tuttavia rimane molto al di sotto dei livelli pre-covid”.
Unc, insistere con il cuneo fiscale
“Dato positivo il rialzo del potere d’acquisto, pur se in parte dovuto al calo dell’inflazione e anche se scende su base annua dello 0,6% - sottolinea Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori - Infatti, dipende da un aumento del reddito disponibile lordo dell’1,8%, a cui ha certo contribuito il rafforzamento del taglio delle aliquote contributive scattato a partire da luglio 2023. Insomma, si conferma che il taglio del cuneo fiscale resta il miglior provvedimento finora fatto dal Governo Meloni, che rischia però di essere vanificato se non saranno rinnovati gli sconti sulle bollette del gas, ossia l’azzeramento oneri di sistema e l’Iva al 5%, senza i quali vi sarà una tassa pari a 213 euro su base annua”.
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