Incentivi auto: cosa c’è da sapere sull'ecobonus 2024

Incentivi auto: cosa c’è da sapere sull'ecobonus 2024

Il bonus va dai 1.500 ai 13.750 euro

Pubblicato il 22 maggio 2024

Ci siamo: l’ufficializzazione e la partenza dei nuovi ecobonus è questione di ore. A disposizione ci saranno 950 milioni di euro. La stragrande maggioranza, 793 milioni, è destinata all’acquisto di auto nuove. Il resto delle risorse si divide tra usato e noleggio a lungo termine.

Come negli anni precedenti, l’ecobonus ha diversi obiettivi: sostenere i cittadini che vogliono comprare una vettura, supportare il settore e spingere la vendita di mezzi meno inquinanti.

Quanto si può risparmiare

I parametri da tenere in considerazione sono diversi: tipologia di auto (quelle che inquinano meno ricevono un contributo maggiore), rottamazione (più l’auto è vecchia e più euro si ricevono) e reddito (chi ha un Isee inferiore a 30.000 euro ha ulteriori contributi). A conti fatti, il bonus può andare dai 1.500 ai 13.750 euro. Un supporto importante, che si combina con le consuete possibilità di rateizzare l’acquisto attraverso un prestito finalizzato.

Più fondi per benzina e diesel

Guardando le cifre e la loro distribuzione si comprendono meglio gli obiettivi dell’incentivo. Le risorse complessive per le vetture nuove sono aumentate, passando da 570 a 793 milioni di euro. Ai mezzi con emissioni di CO2 inferiori ai 20 g/km (cioè le elettriche) sono destinati 240 milioni di euro, 35 milioni in più rispetto alla scorsa annata. È stata invece ridotta di ben 95 milioni la dotazione per le automobili con emissioni tra i 21 e i 60 g/km di CO2 (le ibride plug-in): sarà di 150 milioni.

Lievitano invece (e di molto) i fondi per le auto termiche e mild hybrid con emissioni tra i 61 e i 135 g/km: i 403 milioni a disposizione sono ben 283 milioni rispetto all’ultimo schema d’incentivo.  

La nuova linea dell’incentivo

La novità principale riguarda un maggiore stanziamento per le auto con motorizzazione tradizionale e mild hybrid. Un correttivo invocato da più parti. Nelle ultime edizioni, infatti, le risorse destinate alle auto termiche sono andate esaurite in fretta, mentre è rimasta inutilizzata una buona fetta dei fondi destinati alle elettriche.

Nella sostanza, vuol dire che il governo ha preferito dare più spazio alla gradualità. Meglio ringiovanire il parco circolante (mettendo in strada vetture diesel e benzina a minor impatto pur di rottamare quelle vecchie, che inquinano di più) piuttosto che puntare tutto o quasi sull’elettrico.    

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Il profilo dell'autore

Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.

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