Gli Italiani in banca chiedono servizi extra e semplicità
Extra e semplicità. Ecco cosa vogliono gli italiani che chiedono un prestito
Pubblicato il 2 marzo 2017
Italiani sempre più fedeli…alla propria banca. Nonostante l’avvento di procedure più semplici e veloci per trasferire il conto corrente, e la possibilità di confrontare le offerte con pochi click sui siti dei comparatori, difficilmente infatti si cambia istituto di credito. Clienti pigri, poco disposti ad affrontare il cambiamento, oppure consumatori fedeli? A determinare la stabilità della relazione tra banche e clienti sembra essere in primo luogo il rapporto di fiducia stabilito con chi si trova dall’altra parte dello sportello.
A delineare tale tendenza è la ricerca “Customer experience e fabbisogno di servizi innovativi all’alba del 2020”, realizzata dalla società Nomisma per conto di Crif su un campione di 1100 persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Dalle risposte emerge infatti come 60% gli Italiani non abbia alcuna intenzione, almeno per ora, di cambiare banca contro un 40% che si dichiara disposto a trasferire il proprio conto nei prossimi tre anni.
Tra le motivazioni principali che spingono a non tradire la propria banca viene indicata la “fiducia” ( 56% dei clienti). Al secondo posto (18%) c’è la comodità, a seguire personale e servizi (16%) e costo (10%). Nello specifico, la comodità sembra essere un aspetto chiave per chi fa operazioni bancarie soprattutto in filiale.
Ma nella relazione tra banche e clienti resta ancora molto da fare. Secondo gli intervistati infatti per favorire la durata nel tempo della relazione, le banche dovrebbero puntare di più su servizi semplici da usare: in particolare procedure più snelle con firma online (lo afferma il 65% della clientela), tempi di approvazione per i mutui e prestiti personali più veloci (61%), richiesta online di prestiti di piccolo importo ma con conferma immediata (55%).
Anche l’offerta di prodotti non finanziari fornita in via collaterale dalle banche viene percepita come una possibile area di sviluppo: per il 90% dei clienti, infatti, nei prossimi anni banche e società finanziarie dovrebbero integrare nell’offerta anche servizi accessori come quelli relativi alla gestione della casa, dall’affiancamento del cliente nel processo di acquisto di un immobile (65%), alla rete convenzionata per piccole manutenzioni (68%). Allo stesso modo la proposta di polizze assicurative (60% la quota di interesse espresso verso tale categoria), e la vendita di biglietti - dai trasporti, al teatro e ai concerti – (con il 57% delle preferenze) sono ambiti ritenuti interessanti anche se non strettamente attinenti al rapporto già instaurato con l’apertura del conto corrente.
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Il profilo dell'autore
Rosaria Barrile, giornalista professionista nata a Milano e laureata in Scienze Politiche, ha iniziato nel 2004 ad occuparsi di prodotti e servizi bancari e assicurativi per conto di un periodico specializzato e da allora non ha mai smesso.
In passato ha collaborato, tra gli altri, con il mensile Largo Consumo, Capital e le testate on line Etica News, Lamiafinanza.it e alfemminile.com. Ha condotto i servizi esterni della trasmissione Salvadenaro, programma di educazione finanziaria andato in onda sul canale 7Gold. Collabora attualmente con il mensile Investire e con il portale Idealista.it.