Fabi, allarme online banking

Costi nascosti e prestiti personali senza valutazioni

Online banking sotto accusa: ecco perchè

Pubblicato il 16 agosto 2019

Il banking online italiano è nell'occhio del ciclone. La Fabi, Federazione autonoma bancari italiani ha lanciato l'allarme, mettendo in guardia dalle criticità che potrebbe portare l’espansione selvaggia delle piattaforme. Il mondo dell'online banking, sostiene la federazione, ha rivoluzionato l’offerta di servizi bancari con soluzioni innovative, con ampi servizi e con condizioni economiche appetibili. Eppure, in una guida dedicata agli utenti, Fabi punta il dito contro criticità come i risparmi di costo non concreti, le offerte civetta, una praticità soltanto apparente. A questo si aggiungono, secondo la federazione, campagne promozionali aggressive per quanto riguarda i prestiti personali, spesso concessi senza screening adeguati e, altrettanto spesso, accordati ai clienti mascherando la vendita di prodotti assicurativi. Ancora: benefici e rischi per chi riceve il finanziamento non sono sempre chiari, secondo Fabi, sia per quanto concerne la sicurezza delle transazioni, sia per ciò che riguarda le trappole nelle tariffe su operazioni specifiche, offerte spesso con significative limitazioni. Infine, l'ultimo allarme, riguarda l'assistenza, spesso affidata a personale non strettamente bancario.

Sileoni: “L'online banking può trasformare il settore in discount del credito”. Secondo Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, “l’utilizzo dell’online spinto all’eccesso potrebbe finire per trasformare il settore in un discount del credito. Invece, secondo noi, la banca tradizionale viene percepita ancora dalla clientela come più sicura e più affidabile: la consulenza allo sportello, insomma, continua a essere per gli utenti un punto di riferimento”. Anche per questo, anticipa Sileoni, “il prossimo contratto nazionale di lavoro che stiamo negoziando con Abi, dovrà tutelare i clienti, i lavoratori e le lavoratrici bancari“.

In Europa il 51% dei clienti usa l'online.... Secondo fonti ufficiali europee, il 51% della popolazione adulta, in Europa, utilizza l’internet banking per servizi bancari: Danimarca e Olanda fanno storia a sé, visto che gli utenti dell'online banking sono l’85% degli abitanti, seguiti da altri paesi nordici come Finlandia e Svezia.

… In Italia solo il 30% si fida. L’Italia, invece, è fanalino di coda nell'online banking europeo, visto che l’utilizzo della rete per i servizi bancari online è ancora abbastanza limitato: gli italiani che si servono dell'online banking, infatti, non superano il 30% (erano il 16% nel 2009), giustificando il dato col fatto che, secondo loro, le nuove tecnologie offrono più rischi che opportunità. Stessa cosa, più o meno, si verifica in Portogallo, in Grecia, in Romania e in Bulgaria.

 

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Il profilo dell'autore

Franco Canevesio, nato a Genova, è un giornalista professionista la cui attività è principalmente focalizzata su temi di economia e borsa.

Ha lavorato a La Repubblica, nei primi anni ’90, dedicandosi alla cronaca e collaborando, nello stesso periodo, con diverse televisioni private liguri. Trasferitosi a Milano, ha lavorato come capo redattore di Italia-iNvest.com, il primo sito specializzato in economia in Italia. Franco Canevesio ha anche lavorato al sito di Giuseppe Turani “Lettera finanziaria”. Per ciò che concerne la carta stampata ha collaborato con La Repubblica – Affari & Finanza ed è stato redattore capo di Finanza e Mercati. Attualmente, lavora presso MF-Milano Finanza.

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