Divorziare costa fino a 60mila euro a coppia
Tutto dipende dal livello di consensualità tra gli ex coniugi
Pubblicato il 12 ottobre 2022
In Italia c'è una separazione ogni 5 secondi. Non è solo la fine di una storia di coppia ma anche la tappa di un percorso che – a volte – può essere lungo e molto caro. Un divorzio può costare da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 60.000 euro per coppia, a seconda del livello di accordo e consensualità nell’iter.
Lo afferma un'indagine di Moneyfarm in collaborazione con Smileconomy e con la consulenza dell’avvocato familiarista Raffaella Pini.
Costi e tempi di una separazione
Occorrono 3 mesi per separarsi in maniera consensuale e 3 anni, in media, per via giudiziale: i costi oscillano tra i 1.000 e i 10.000 euro. Occorrono poi 3 mesi per divorziare in maniera consensuale, oltre 2 anni se giudiziale: i costi oscillano tra i 1.500 e i 20.000 euro. Quando la coppia è in totale disaccordo, i tempi complessivi di separazione e divorzio possono arrivare a 10 anni, con costi complessivi medi di almeno 15.000 euro per coniuge (perizie ed investigatori privati esclusi). Insomma, cifre che potrebbero persino spingere a richiedere un prestito.
Il "saldo positivo" dei matrimoni
In Italia avvengono in media 267 richieste di separazione al giorno. Tra il 2010 e il 2019 si è registrato un aumento dell'11%. A trainare questo trend è stato il Sud Italia, con gli aumenti maggiori in Calabria (+66%), Abruzzo (+45%) e Molise (+34%). Si è assistito a tendenze al ribasso, invece, nel Lazio (-9%), in Friuli Venezia Giulia (-7%) e Liguria (-1%).
Contrariamente all’opinione popolare per cui i lockdown dovuti al Covid-19 hanno innescato numerose crisi coniugali, nel 2020 le richieste di separazione sono in realtà diminuite del 18%, anche a causa del blocco delle attività amministrative. Nonostante siano sempre più frequenti, il “saldo” delle separazione resta negativo se si confrontano con le 504 richieste di matrimonio al giorno, una ogni 3 secondi.
Divorzi in calo
Quanto ai divorzi, si è assistito invece a un picco tra il 2015 e il 2016, come conseguenza della riforma del 2014 che ha snellito la procedura. Da allora, poi, c'è stato un costante calo. Nel 2019 erano il 14% in meno rispetto al picco post-riforma. E nel 2020, con la pandemia, sono diminuite.
La nuova vita dei separata
E poi, dopo la rottura? Nel 2020 un matrimonio su quattro ha coinvolto almeno una persona divorziata. Nel 62% dei casi, si è trattato di neo-divorziati sposati con chi, invece, era alle prime nozze. Il 32% ha riguardato divorziati e divorziate risposatesi tra loro e il restante 6% divorziati risposati con persone rimaste vedove. Dai dati emerge, inoltre, che gli uomini divorziati si risposano con maggior frequenza dopo i 60 anni, mentre per le donne tra i 50 e i 54 anni.
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Il profilo dell'autore
Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.