Consumi, torna la “cucina povera”
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A rivelarlo un'indagine di Coldiretti-Censis
Pubblicato il 4 dicembre 2023
L’inflazione pesa, ma gli italiani non vogliono rinunciare alla buona tavola. Ecco allora la soluzione: il 73% delle famiglie ha riscoperto la cucina povera, capace di combinare gusto e risparmio. Si torna quindi alle ricette della nonna, che hanno quasi sempre ingredienti dal costo modesto. Lo afferma l’indagine Coldiretti-Censis intitolata La guerra in tavola.
I “principi” della cucina povera
La cucina povera passa da ingredienti poco costosi, è vero. Ma anche dal recupero. Una buona abitudine che ha saputo dare vita a piatti diventati simbolo di alcune regioni italiane, come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pappa al pomodoro, la pinza veneta o, al sud, la frittata di pasta.
“È un modo di cucinare – spiegano Coldiretti e Censis – che fa parte di una tradizione orale trasmessa di generazione in generazione all’interno delle famiglie”. Negli ultimi tempi è stato riscoperto grazia alla combinazione di una passione (quella per la cucina, anche casalinga) e di un’esigenza (far fronte a prezzi in aumento). Si tratta sì di piatti antichi, ma capaci di combinarsi con le abitudini più recenti: richiedono preparazioni poco elaborate, spesso veloci, e ingredienti facili da trovare.
Dieta mediterranea e spesa alimentare
Il faro che guida le scelte a tavola resta la dieta mediterranea: l’88% degli italiani dichiara di ispirarsi proprio a questo regime, riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
La spesa alimentare, essendo un’esigenza primaria, si può sacrificare fino a un certo punto. Rappresenta quindi un indicatore di benessere: una quota elevata del proprio budget destinata al cibo segnala possibili momenti di difficoltà. Vuol dire infatti che altri consumi - come tempo libero, beni durevoli acquistati, prestiti - sono già stati tagliati. La cucina povera non rappresenta solo una questione di gusto, ma anche di equilibrio economico, in questi anni piuttosto precario.
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Il profilo dell'autore
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Paolo Fiore, giornalista professionista e leccese in trasferta: Bologna, Roma, New York, Milano. Dopo la Scuola di giornalismo Walter Tobagi, ha scritto per Affaritaliani, MF-Milano Finanza, l'Espresso, Startupitalia e Skytg24.it. Si occupa di economia e innovazione per Agi, FocuSicilia e collabora con il gruppo Rcs.