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539 mila italiani rinunciano a cure e farmaci

16 nov 2018 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.

539 mila italiani rinunciano a cure e farmaci

Molti rinunciano alle cure per ragioni economiche, eppure...

In Italia si sta diffondendo un male sconosciuto prima della grande crisi: la povertà sanitaria. Solo quest'anno, 539.000 persone in stato di povertà non si sono potute permettere nè le cure mediche nè i farmaci di cui necessitavano. In complesso, sempre in questo 2018, più di 13 milioni di persone hanno dovuto limitare le spese per le visite mediche e per gli accertamenti. Il quadro allarmante arriva dal Rapporto 2018 Donare per curare. Povertà sanitaria e donazione farmaci, reso ubblico da Fondazione Banco Farmaceutico onlus.

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Già Facile.it, a marzo scorso, aveva messo in guardia circa lo stato delle cose. In un articolo dal titolo Cresce il numero di prestiti per le cure mediche, è emerso che, negli ultimi tre anni, l'11,2% degli italiani ha dichiarato di aver dovuto ricorrere a prestiti personali per le spese mediche.

Le famiglie povere destinano alla salute solo il 2,5% delle spese. Secondo il report, quest'anno, le oltre 500 mila persone in difficoltà relativamente alle spese sanitarie costituisccono il 10,7% dei poveri assoluti italiani. Famiglie povere che riescono a destinare alla salute soltanto il 2,54% delle spese totali, contro il 4,49% delle altre famiglie. Per curarsi, le persone indigenti in Italia riescono a spendere solamente 117 euro l’anno, mentre le altre famiglie possono destinare alle cure 703 euro annui.

Per quanto riguarda i farmaci, le richieste sono state, quest'anno, 993.000, in rialzo del 22% nei cinque anni che vanno dal 2013 al 2018: il 32% sono farmaci per curare sistema nervoso (32%), il 16% per l'apparato muscolo-scheletrico, il 13,4% cura il trtto alimentare e metabolico, l'8,7% richiede farmaci per curare l'apparato respiratorio e il 6,3% le patologie dermatologiche.

Daniotti: ”Fenomeno consolidato, destinato a non diminuire”. “Sono troppe le persone che non hanno sufficiente reddito per potersi permettere il minimo indispensabile necessario a sopravvivere - commenta Sergio Daniotti, presidente di Fondazione banco farmaceutico onlus - I dati pubblicati all'interno del Rapporto sulla povertà sanitaria dimostrano che questo fenomeno si è consolidato nel tempo e che non è destinato a diminuire negli anni a venire. Nonostante questo, il nostro Paese ha una forte cultura del dono, come dimostrano le migliaia di cittadini che donano medicinali ai meno fortunati in occasione della Giornata di raccolta del farmaco. Per cambiare le cose, è necessario che si diffonda questa cultura anche tra istituzioni e aziende farmaceutiche. Soprattutto queste ultime sono chiamate a contemplare la donazione come arte del loro modello di sviluppo imprenditoriale verso la comunità piuttosto che come un’eccezione”.

Li Bassi: ”Il bisogno terapeutico è uguale per tutti”.  “Per l’Agenzia italiana del farmaco, che ha come obiettivo la tutela della salute attraverso i medicinali, bisogna puntare sulle sinergie tra istituzioni, enti no profit e filiera del farmaco, in modo da eliminare le barriere socio-economiche, quelle culturali e quell geografiche che ostacolano l’accesso alle terapie”, spiega Luca Li Bassi, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco. "Il bisogno terapeutico", aggiunge Li Bassi, "è uguale per tutti i cittadini ma soprattutto non può conoscere limitazioni. “Le analisi sulla povertà sanitaria del Banco farmaceutico rappresentano un contributo importante per analizzare la situazione socio-economica del Paese e le ricadute sulla salute pubblica. Ma sono importanti anche per individuare le strategie di politica sanitaria che devono tenere conto della correlazione tra povertà e  stato di salute dei cittadini”, conclude Li Bassi.

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