Mediatori e Taeg, cosa cambia
31 ott 2017 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Un modo più semplice per comunicare l’ammontare del proprio compenso a carico del cliente al creditore, per far sì che quest’ultimo possa includerlo nel Tasso annuo effettivo globale (Taeg) e nel Tasso effettivo globale (Teg) rendendo subito evidente al cliente il costo che ha per lui il prestito, inclusa la prestazione professionale del mediatore creditizio.
Questa più semplice modalità di comunicazione è prevista dal protocollo d’intesa siglato dall’Associazione bancaria italiana (Abi) e dall’Organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attivita? finanziaria e dei mediatori creditizi (Oam) con le associazioni delle societa? finanziarie e dei mediatori. Obiettivo del protocollo è rafforzare la trasparenza nei finanziamenti permettendo al consumatore di prendere visione senza intoppi del costo totale del finanziamento. Una visione che può prendere principalmente attraverso il Taeg: si tratta, lo ricordiamo, dell’indicatore del valore globale del prestito, dal momento che comprende tutte le spese necessarie per poter dare avvio e prosieguo al finanziamento. Il Teg cui si riferisce il protocollo d’intesa definisce invece il tetto di prezzo che, nel rispetto della legge contro l’usura, non si può in alcun modo superare.
In virtù del protocollo d’intesa - siglato, lato associazioni aderenti, da Ama, Assifact, Assilea, Assofin, Assomea, Assoprofessional, Fiap e Fimaa - l’Oam si impegna a rilasciare presto le indicazioni sulle nuove - e più semplici - modalità di comunicazione dal mediatore non convenzionato al finanziatore, a beneficio dei consumatori. Mettiamo meglio a fuoco quello che succederà: in pratica, alla luce degli aggiornamenti dell’Oam, il mediatore non convenzionato si avvarrà di un sistema più facile e veloce per trasmettere alla società di finanziamento - che offre il prestito - la cifra del compenso richiesto al cliente. La società creditizia a quel punto includerà quell’importo nel Taeg, che così potrà restituire al cliente-debitore un colpo d’occhio più aderente alla realtà del costo complessivo del prestito. Il comunicato stampa sul protocollo non aggiunge altri dettagli, limitandosi a ribadire che esso “individua alcune modalita? che assicurano la tempestiva e chiara comunicazione ai finanziatori, da parte dei mediatori non convenzionati, delle informazioni sul compenso da questi ultimi percepiti, pur in assenza di relazioni strutturate e continuative tra le parti”.
Da parte loro, banche e intermediari finanziari aderenti all’iniziativa “comunicheranno all’Oam le modalita? e la tempistica per ottenere l’informazione sul compenso del mediatore non convenzionato per poterlo includere nel calcolo del Teg/Taeg”. Questa iniziativa si colloca nella piu? vasta serie di progetti intrapresi dall’Oam, dall’Abi e dalle altre associazioni aderenti per prevenire l’abusivismo nell’intermediazione creditizia. Ricordiamo sul finale che l’Oam è l’Organismo che vigila sull’operato, fra gli altri, degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi: i primi “promuovono e concludono contratti relativi alla concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma o alla prestazione di servizi di pagamento, su mandato diretto di intermediari finanziari, istituti di pagamento, istituti di moneta elettronica, banche o Poste Italiane”; i secondi “mettono in relazione, anche attraverso attività di consulenza, banche o intermediari finanziari previsti dal Titolo V del Testo unico bancario con la potenziale clientela per la concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma”.
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