Frodi: nuovo Osservatorio Crif
18 lug 2025 | 4 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

Dopo avervi raccontato come cambia il sistema Scipafi – per la prevenzione, sul piano amministrativo, delle frodi nel settore del credito al consumo, con specifico riferimento al furto d’identità – questa settimana facciamo il punto sulle frodi creditizie in base ai dati riportati nell’ultima analisi dell’Osservatorio Crif-Mister Credit sulle Frodi Creditizie.
Secondo l’Osservatorio, nel 2024 in Italia si sono registrati quasi 31mila casi, con un ammontare medio per frode superiore ai 4.800 euro e un valore economico totale prossimo ai 150 milioni di euro.
- Rispetto al 2023, aumenta l’importo medio frodato (+3,2%)
- Il valore complessivo dei danni provocati resta quasi stabile, malgrado il lieve calo del numero di frodi rilevate (-4,6%).
Ciò conferma la tendenza verso danni economici medi sempre più rilevanti.
Quali sono le caratteristiche delle frodi?
Scendono i casi di frode di importo modesto: quelle sotto i 1.500 euro costituiscono infatti solo il 20,2% del totale, e riportano una flessione del 30% rispetto all’anno prima. I malintenzionati mettono nel mirino valori sempre più consistenti, come dimostrano la salita dei casi nella fascia 1.500-3.000 euro (+11,3%) e il quasi raddoppio (+92,7%) degli episodi fra i 3.000 e i 5.000 euro (il 15,2% del totale).
Leggero calo per le frodi tra i 5.000 e i 10.000 euro (-6,2%), mentre c’è un sensibile incremento anche per quelle oltre i 10.000 (+29,4%), ulteriore riprova di un maggior focus su importi medi e medio-alti. Si osa di più, ma non si osa troppo: le frodi sopra i 20mila euro mostrano infatti una flessione (-12,1%).
Prestiti oggetto di frode: le categorie nel mirino
La forma di finanziamento più colpita è ancora una volta il prestito finalizzato, anche se la sua incidenza sul totale continua a ridursi (34,4% dei casi, -23,8% rispetto al 2023). In compenso, si alza l’ammontare medio delle frodi, con un +16,7% che porta la cifra a quasi 7.000 euro.
In forte crescita le “aggressioni” ai prestiti personali, che registrano un balzo del +65,9% e conquistano un quarto abbondante del totale. L’importo medio supera i 16.600 euro, segno – come sottolinea l’Osservatorio – “che i frodatori cercano prodotti finanziari più flessibili”.
Si conferma poi l’incremento delle truffe legate al Buy now, pay later (la nuova modalità di pagamento dilazionato senza interessi anche nota come Bnpl): pur rimanendo residuali (rappresentano infatti appena il 5,7% del totale), riflettono il boom dell’e-commerce e la sua esposizione ai rischi digitali.
Cosa si compra con un finanziamento fraudolento?
Gli elettrodomestici sono ancora una volta la categoria più colpita (28,7% dei casi), ma attenzione anche ai settori auto-moto (9,6%), elettronica/informatica/telefonia (5,4%), arredamento (5,2%) e immobili/ristrutturazione (5%).
“Da segnalare”, ci dice poi Crif, “il forte aumento delle frodi sulle spese professionali (+51,5%), che comprendono l’avvio di attività, corsi e formazione: un segnale che i frodatori stanno diversificando i propri obiettivi, puntando anche su segmenti meno tradizionali”.
Chi sono le vittime delle frodi (e dove si consumano)?
La maggior parte delle vittime è di sesso maschile (64,9% del totale), mentre calano i casi che colpiscono le donne (-3,6% dal 2023). Quanto alla distribuzione per fasce d’età, la situazione è la seguente:
- i 41-50enni sono ancora la fascia più colpita (22,1%);
- seguono i 31-40enni (20,7%);
- i 51-60 anni registrano il maggior aumento percentuale (+2,2%);
- calano i casi fra gli under 30 (-1,6%).
Se però andiamo a guardare l’incidenza delle frodi rispetto al credito effettivamente erogato, viene fuori che sono i 18-40enni i più vulnerabili, “mentre gli over 50, pur beneficiando di un accesso al credito più ampio, mostrano una minore incidenza di frodi, a conferma di comportamenti generalmente più prudenti”.
A livello territoriale, Lombardia, Campania, Sicilia e Lazio sono ancora le regioni con il maggior numero di casi, seguite da Puglia e Piemonte.
Dopo quanto tempo vengono a galla le frodi?
Infine, il consueto punto sui tempi di scoperta delle frodi da parte dei consumatori. In linea generale, i tempi di scoperta più lunghi subiscono un incremento, tant’è che il 22,9% dei casi analizzati viene alla luce dopo tre anni, e di questi il 17,2% addirittura dopo i cinque.
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