Gli scenari del credito
4 lug 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

Nell’intero 2024 e nei primi mesi del 2025, il credito alle famiglie italiane ha mostrato un andamento positivo, spinto da un contesto economico favorevole, alla luce – sostanzialmente – di quattro fattori:
- rientro dell’inflazione;
- politiche monetarie in molte aree (non in tutte) un po’ più espansive;
- incremento dell’occupazione;
- ripresa dei salari.
Tutti questi fattori hanno contribuito all’aumento del reddito disponibile e hanno alimentato una maggiore richiesta di finanziamenti: le famiglie hanno così potuto ritrovare una certa progettualità e capacità di spesa.
Credito al consumo in crescita
Questo è quanto emerge dall’Osservatorio Credito al dettaglio 2025 di Crif, il quale evidenzia come nel 2024 le erogazioni di credito al consumo siano cresciute del +7,4%, una variazione che ha consentito di superare la crescita dell’anno prima. Merito dell’andamento positivo dei consumi di beni durevoli, in particolare quelli per la mobilità e la casa.
A fare da traino alla crescita sono stati in particolare i prestiti personali (+12,2%), e quelli finalizzati per auto e moto erogati da operatori captive e multiprodotto (+6,2%).
Nel primo trimestre del 2025 il progresso è andato avanti, con un +5,9% complessivo, con un ulteriore incremento dei prestiti personali (+12,6%) e con la ripresa della cessione del quinto dello stipendio e della pensione (+7,6%). Leggero calo, invece, per i finanziamenti per auto/moto (-1,8%) e per altri beni e servizi, come arredamento, elettrodomestici ed elettronica.
Attenzione al lato “green” dei finanziamenti
Sarà perché sono più convenienti, sarà perché – nonostante la tendenza generale – nel nostro piccolo non abbiamo ancora del tutto rinunciato a fare la cosa giusta, ma nel credito al consumo si è avuto un aumento dei finanziamenti utili a migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni (al 19% nel 2024, dal 17% del 2023) e la mobilità sostenibile (al 18% del totale dei finanziamenti auto/moto, dal 13% del 2023).
La qualità del credito e la prudenza nell’erogazione
In questo quadro, secondo quanto emerge dall’Osservatorio le banche mantengono un approccio prudente nella concessione dei prestiti. Ci vanno piano, insomma, e valutano bene quando e a quali condizioni erogare i finanziamenti, considerato il quadro generale di incertezza dovuto alle tensioni geopolitiche e commerciali.
Le famiglie, dal canto loro, non sembrano al momento dare adito a preoccupazioni o a timori particolari: a marzo, il loro tasso di default del credito si conferma stabile all’1,4%, con livelli di rischio ancora modesti tanto nell’ambito dei prestiti personali quanto nel perimetro dei mutui immobiliari.
Guardando avanti: quali prospettive per il 2025 e oltre, secondo Crif?
Malgrado un atteggiamento ancora improntato alla cautela, le famiglie italiane dovrebbero tornare a fare maggior ricorso al credito, spinte da un parziale recupero del potere d’acquisto dopo il periodo di vigorosa inflazione. Le richieste di finanziamento, secondo le previsioni, potrebbero quindi crescere ulteriormente, seppure con una certa cautela, per sostenere progetti di vita come casa, istruzione e/o consumi durevoli.
Sul fronte dell’offerta, verosimilmente le banche manterranno un approccio selettivo, attento alla sostenibilità del debito e alla gestione del rischio, in un contesto in cui la Banca centrale europea potrebbe essere vicina al capolinea di questa sua nuova fase di (prudente) abbassamento dei tassi di interesse.
Avanti con giudizio, insomma: sia dal lato delle famiglie, sia da quello di chi fa credito.
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