Il merito del Bnpl
27 giu 2025 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

Premettiamo che la notizia non riguarda l’Italia, ma gli Stati Uniti d’America. Però è significativa, perché ha per sottostante una svolta alla quale presto potrebbe andare incontro anche il mercato europeo. Incluso il settore creditizio italiano, attualmente alle prese – come tutti gli Stati Ue – con il recepimento della nuova direttiva sul credito al consumo.
Novità su merito creditizio e Bnpl: cos’è successo?
È successo che la Fair Isaac Corporation (Fico) – una società di analisi dei dati con sede in California e il cui campo di competenza sono, in particolare, i servizi di “credit scoring” – ha fatto sapere che darà vita a due nuovi punteggi di credito che incorporano i dati riferiti alla modalità di pagamento nota come “Buy now, pay later” (o Bnpl, “acquista ora, paga dopo”).
Una novità assoluta nel settore. E, va detto, una notizia significativa. Il cosiddetto punteggio “Fico”, o “Fico score”, non è semplicemente una misura del rischio, ma è un vero e proprio riferimento nel comparto del credito al consumo a stelle e strisce.
Il lancio dei due nuovi punteggi avverrà in autunno: saranno offerti con le versioni già esistenti del punteggio Fico, il che consentirà agli istituti di credito di effettuare le loro valutazioni sulla base dei nuovi punteggi aggiornati al Bnpl nell’ambito dei modelli Fico esistenti.
Sempre più consumatori fanno ricorso al Bnpl
Secondo i dati di Capital One citati da Axios, quest’anno oltre 91 milioni di consumatori Usa faranno ricorso al Bnpl per i loro acquisti (dagli 86 milioni e mezzo del 2024). Numeri che spingono gli addetti ai lavori a evidenziare come gli attuali punteggi di credito dipingano un quadro non del tutto completo sulla loro capacità di restituire i prestiti.
Ora, il punto è: il profilo creditizio di chi richiede un prestito e, in particolare, un prodotto di credito al consumo migliorerà o peggiorerà dopo l’integrazione dei pagamenti in modalità Bnpl nella valutazione del merito creditizio?
Il precedente: le evidenze dello studio Fico-Bnpl Affirm
Come ricorda Axios, a febbraio Fico e il fornitore di prestiti Bnpl Affirm hanno pubblicato uno studio che simulava l’impatto di questo tipo di pagamenti sul punteggio creditizio. Tale studio ha dimostrato che la maggior parte dei consumatori con cinque o più prestiti Bnpl da Affirm avrebbe ottenuto o punteggi più alti, o nessuna variazione del punteggio.
Ma, come sappiamo, i più cauti – anche qui da noi in Italia – sostengono che il “Buy now, pay later” generi un “debito fantasma” che potrebbe essere potenzialmente dannoso. A maggio, la Fed ha segnalato che “quasi un quarto” degli utilizzatori di Bnpl ha pagato in ritardo nel 2024: una cifra in aumento rispetto al 18% del 2023.
Comunque andrà, è chiaro che, con il rinforzo dei dati sul “Buy now, pay later”, i creditori potranno avere una maggior visibilità sui comportamenti di rimborso dei consumatori, quindi sulla loro affidabilità creditizia. Il che potrà migliorare la – chiamiamola così – “credit experience” sia del consumatore che dell’azienda.
Il “Buy now, pay later” in Italia tra crescita e cautele
Anche nel nostro Paese questa forma di pagamento ha conosciuto negli ultimi anni una notevole diffusione. E anche da noi non mancano le raccomandazioni.
- Attenzione al rischio di sovraindebitamento.
- Attenzione – ha detto tempo fa Bankitalia – a chi offre il servizio: allo stato attuale, se non è un soggetto che rientra nel perimetro di vigilanza della Banca d’Italia, non valgono “i presidi di tutela tipici della relazione banca-cliente”.
Un aspetto, quest’ultimo, che spesso si tende a sottovalutare.
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