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I dati Crif sui prestiti auto

17 gen 2019 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

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C’è una buona notizia. Negli ultimi anni, il credito al consumo si è complessivamente consolidato, grazie alla ripresa dei consumi – soprattutto di beni durevoli – e alle condizioni di offerta particolarmente favorevoli. Dovute, a loro volta, ai tassi d’interesse ancora ai minimi storici e a una serie di offerte di finanziamento interessanti. Il che ha premiato in particolare i prestiti finalizzati, trainati dagli acquisti di automobili, che nel primo semestre dell’anno scorso sono arrivati a rappresentare l’81% del volume totale delle erogazioni in euro per questo tipo di finanziamenti. Questo è quanto è emerso dall’ultimo aggiornamento del Market Outlook di Crif dedicato al credito nel comparto auto, che si basa sui dati del sistema di informazioni creditizie Eurisc. A crescere sono state soprattutto le erogazioni delle società finanziarie “non captive”, con un incremento pari al 15,1%, mentre le finanziarie “captive” si fermano al 4%. Qual è la differenza?

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I prestiti finalizzati consentono determinati acquisti presso determinati rivenditori – fra i quali le concessionarie auto, appunto – in virtù di preesistenti convenzioni stipulate tra i rivenditori stessi e le società che erogano prestiti. Proprio per questo, la pratica di richiesta credito si può fare anche negli uffici del rivenditore. Le società finanziarie che materialmente accordano il prestito possono essere captive o non captive: le prime sono strettamente subordinate alle case automobilistiche per le quali operano e, di solito, ne riportano la denominazione nel marchio. Chiarito questo, aggiungiamo che lo studio di Crif mette in evidenza come tra luglio 2017 e giugno 2018 sia cresciuta la quota di auto acquistate grazie a un prestito finalizzato, al quale si deve il 49,6% del totale immatricolato. Gli importi finanziati sono stati utilizzati per comprare soprattutto mezzi nuovi, dal momento che l’usato ha un costo più basso e si può agevolmente acquistare senza che ci sia bisogno di un prestito.

Il Market Outlook di Crif segnala che, nel segmento dei prestiti finalizzati all’acquisto di automobili, la somma si concentra principalmente tra i 10mila e i 15mila euro. Quanto alla durata, le preferenze vanno al range compreso tra i 24 e i 48 mesi per le società captive e oltre i 48 per le non captive. A livello regionale, ci sono differenze fra le varie aree: l’erogato è più alto nel Sud Italia, dove la quota di finanziamenti per auto nuove è più bassa ed è invece più vivace il mercato dell’usato, stante probabilmente la minore capacità di spesa delle famiglie in questi territori. Per quanto riguarda la quota di auto acquistate con il supporto di un finanziamento rispetto al totale di quelle immatricolate, in Calabria risulta pari al 57%. Seguono la Sicilia (55%), la Puglia e la Sardegna (tutte e due con il 54%) e la Campania (53%). Infine, relativamente alla quota di auto nuove acquistate con un prestito, la Toscana guida la graduatoria nazionale con il 77%, seguita da Emilia Romagna e Valle d’Aosta (73%), Piemonte e Marche (72%) e da Lombardia, Liguria e Friuli Venezia Giulia (71% per tutte). Solo la Campania è sotto la metà del totale, al 48%.

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